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Trivero ricorda Luciano Bellato: aveva solo 54 anni

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Trivero ricorda

Trivero ricorda Luciano Bellato: la malattia l’ha strappato troppo presto alla sua famiglia.

Trivero ricorda Luciano

Si è spento dopo una lunga lotta contro la malattia che l’aveva colpito. L’alto Triverese è in lutto in questi giorni per Luciano Bellato: l’uomo aveva 54 anni e viveva a Trivero in frazione Vico. Era nato il 18 giugno del 1966 e da ormai cinque anni combatteva con tenacia un tumore che lo aveva colpito, e che non è riuscito a sconfiggere. In tanti se lo ricordano a passeggio per la zona alta del paese, tra Vico e Lora frazioni vicini, a scambiare qualche parola e qualche battuta con i conoscenti. Luciano negli anni passati aveva lavorato come carrozziere, quando era giovane con il papà Vittorio, poi a Cereie. Aveva poi aperto una sua carrozzeria in frazione Gioia, dove era stato per diverso tempo. Negli anni aveva anche collaborato a organizzare le iniziative in frazione Bulliana, e anche con il gruppo alpini di Trivero.

Una persona di compagnia

«Era un caro amico – ricorda Gian Luca Garofletti, anche lui di Trivero – e abbiamo condiviso molti momenti insieme. In gioventù ci siamo frequentati tanto e Luciano era davvero una persona di compagnia, che ti faceva ridere e stare bene. Mi ricordo i bei momenti passati insieme. Era un uomo che aveva il suo carattere, ma che ha dato una mano a tante persone. Negli anni ci siamo un po’ persi anche se abbiamo mantenuto i contatti. Durante la sua malattia ci siamo trovati e, ogni tanto ci rivedevamo. Questi anni sono stati duri per lui, ma ce l’aveva messa tutta per stare meglio. Purtroppo non ce l’ha fatta ed è davvero un dolore grande».

Le esequie

Il funerale dell’uomo è stato celebrato martedì mattina nella chiesa parrocchiale di Matrice. Le persone care e gli amici si sono stretti al dolore della mamma Norma, del papà Vittorio, della sorella Annalisa e dei familiari. Una famiglia che purtroppo era già stata colpita, negli anni Ottanta, da un grave lutto. In un incidente stradale, lungo la strada provinciale che da Portula conduce a Coggiola era morto il fratello di Luciano, Massimo, allora adolescente. Quella tragedia è ricordata da un cippo collocato lungo la strada, nel punto dell’incidente. Un cippo che viene sempre ornato con fiori.

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