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Trivero ricorda Marino Bazzini, alpino e amico di tutti

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Trivero ricorda Marino: «Era una bravissima persona, era benvoluto da tutti e si dava sempre da fare».

Trivero ricorda Marino

Ha lasciato tanti bei ricordi e molte persone hanno voluto essere presenti nella chiesa di Pratrivero, la frazione in cui viveva, per tributargli l’ultimo saluto. Marino Bazzini, 79 anni, ha lasciato un buon ricordo in chi l’ha conosciuto e gli ha voluto bene. L’uomo era molto conosciuto a Valdilana: da sempre faceva parte del gruppo alpini di Trivero, e aveva trascorso gran parte della sia vita lavorativa nel lanificio Vitale Barberis Canonico di Pratrivero. Amava anche lo sport, e in passato aveva seguito i giovani indirizzandoli alla passione per la montagna. L’uomo è morto improvvisamente, fulminato da un malore che lo ha colto durante la pennichella. Nulla che potesse far presagire questo epilogo così rapido: ancora il giorno precedente era a Ponzone a fare le solite commissioni.

Gli alpini

Presenti alla funzione religiosa gli alpini di Trivero di cui faceva parte. Il capo gruppo Bruno Belloca con commozione ha letto la preghiera dell’alpino. «Marino era una figura importante per il nostro gruppo – ricorda Belloca – era all’interno della nostra associazione da decenni, è stato infatti uno tra i fondatori del gruppo sportivo. E’ stato per tanti anni consigliere sia nel nostro gruppo che nella sezione di Biella. Era una bravissima persona, era benvoluto da tutti e si dava sempre da fare. Ho solo ricordi belli di lui perché era un uomo di compagnia con si stava bene. Mi sono emozionato leggendo la preghiera dell’alpino e lo ricorderemo tutti con stima e affetto».

«Ci vorremo bene per sempre»

Il figlio Davide lo ha ricordato in chiesa e ha postato sui social un ricordo del padre con una bella foto: «Ciao papà, lo vedi come stiamo bene in questa foto? Lo vedi che ti abbraccio come per tenerti? Ci ho provato, ci proverei ancora e ancora e ancora… ma non ci sono riuscito, te ne sei andato via veloce, con la stessa delicatezza e la gentilezza con la quale hai vissuto, con garbo, senza disturbare. Ti sei addormentato fino all’infinito con gli occhi chiusi, il viso rilassato, una mano sul mento, gli occhiali sul cuscino, le foto della mamma così vicine da poterle toccare. Dormivi così infinitamente bene che nemmeno ti ho detto della fortuna, la fortuna che la vita mi riservato nell’avere un papà come te, mite ma determinato, serio ma giocoso e festaiolo, intelligente, intelligentissimo, responsabile ma anche sbarazzino. Oggi mi hanno detto che ti assomiglio. Mi sono accorto che è un complimento, perché sono fiero di te, della tua vita, così fiero da sperare non solo di assomigliarti, ma di diventare come te, di riuscire, come tu hai fatto, ad amare e rispettare tutti. Papà, abbiamo avuto con te e la mamma l’infanzia più bella del mondo. Poi la vita si è fatta difficile, abbiamo sofferto, hai sofferto tanto. Ma ogni volta, ad ogni dolore, ad ogni difficoltà tu, da buon bergamasco piemontese montanaro non parlavi, non ti lamentavi, ripetevi solo “l’unica cosa che conta è volersi bene”. Quindi papà, ciao, buon viaggio, e non temere: ti voglio bene, ci vogliamo bene, c’è una nuvola di nipoti e amici che ti vogliono bene, ci vorremo bene per sempre. Non temere: adesso la mamma ti sgriderà come solo lei sapeva fare ma si prenderà lei cura di te, ti farà mangiare bene, bere meno, vestire meglio, sorridere di più. Vi vorrete bene, come sempre, per sempre. Ciao papà. Ciao nonno Marino».

Bazzini lascia nel dolore i figli Davide e Manuela con le rispettive famiglie, i nipoti, la sorella Ermanna e chi gli ha voluto bene.

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