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Trivero, un bambino su tre a scuola in altri Comuni
Trivero, un bambino su tre a scuola in altri Comuni.
Trivero, un bambino su tre a scuola in altri Comuni
Il consigliere comunale di Trivero Piero Casula torna sulla questione scuola che ha già tenuto vivo il confronto tra maggioranza e minoranza in merito al numero di bambini iscritti nelle scuole triveresi, questione per altro che sta facendo discutere da molti mesi. «Una famiglia su tre- dice Casula- forse anche di più, ha deciso di iscrivere il proprio figlio alla prima elementare fuori Trivero. E’ un dato allarmante e oggettivo: basta andare a vedere i numeri degli iscritti e i numeri dei nati in paese».
Numeri
Il consigliere ha chiesto con una interrogazione il numero degli iscritti alle prossime prime classi nell’anno scolastico 2018-2019. I numeri dicono che a fronte di 46 nati nel 2012 a Trivero, solo 26 si sono iscritti nelle scuole del paese (14 a Ronco, 12 a Ponzone, mentre Pratrivero viene chiusa). Di contro, ce ne sono ben 17 iscritti a Soprana, plesso che fa parte sempre dell’istituto comprensivo di Trivero ma sorge in un altro Comune. In pratica, sostiene Casula, Trivero ha perso per strada più di un terzo dei bambini nati in paese.
Botta e risposta Carli-Casula
Una conclusione contestata dal sindaco Mario Carli: «Il paragone non va fatto con i nati nel 2012, ma con i residenti a Trivero nati nel 2012», sottolineando che qualche famiglia nel frattempo avrebbe potuto anche trasferirsi. «I numeri sono drammatici – insiste Casula – e parlano chiaro: abbiamo 46 bambini nati nel 2012 e solo 26 iscritti a Trivero. Quindi 20 sono andati a iscriversi altrove. Il responsabile unico è l’amministrazione comunale con la sua politica demenziale che ha mandato in confusione tutti i genitori. Ricordo che a dicembre su questo tema l’amministrazione aveva detto che sarebbero rimasti quattro plessi aperti. Da lì ha deciso di cancellare una scuola, quella di Pratrivero. Poi sono arrivati a dire che volevano chiuderne due. Morale della favola: i genitori sono andati in confusione. E il 43 per cento delle famiglie ha deciso di iscrivere i propri figli in plessi dove almeno l’apertura è garantita. Questo spiega il boom di Soprana che all’inizio delle preiscrizioni aveva sei alunni e adesso ha quasi triplicato con i 17 iscritti. Meno male che in giunta c’è anche un assessore che fa l’insegnante…»
Foto d’archivio
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