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Tumore scambiato per verruca e curato con la crema: lei muore, medico a processo
Tumore scambiato per verruca e curato con la crema: lei muore, medico a processo. Era un melanoma nodulare invasivo, che ha condotto alla morte una 63enne. Ora il dermatologo che non le avrebbe diagnosticato il tumore è a processo per omicidio colposo. Lo riportano i colleghi di Prima Novara.
Tumore scambiato per una verruca
Una storia drammatica: nel 2012 una donna scopre un piccolo neo sul braccio destro.Immediatamente fissa una una visita dermatologica presso un centro polispecialistico privato. Il medico dermatologo lo referta come un semplice neo pigmentato, escludendone la natura maligna, e prescrivendo una protezione antisolare senza richiedere ulteriori controlli. Quando, nel 2014, la donna torna da lui con il neo di dimensioni triplicate lo specialista continua a non ritenere necessari altri esami di approfondimento e diagnostica una “verruca seborroica”, lesione benigna.
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La situazione precipita
La “verruca” inizia quindi a sanguinare. La paziente chiede un consulto ai medici del San Lazzaro: una biopsia rivela il melanoma, che purtroppo aveva anche creato diverse metastasi. Nonostante un intervento chirurgico e diversi cicli di radioterapia e chemioterapia, la 63enne muore nel 2016. Il medico 81enne, oggi in pensione, è a processo per omicidio colposo. La battaglia giudiziaria ha visto due richieste di archiviazione da parte del pm e altrettante opposizioni presentate dal legale della famiglia della vittima. Fino a quando la Procura generale non ha deciso di avocare l’inchiesta e chiedere il rinvio giudizio del professionista. Secondo l’avvocato Isabella Nacci, che difende il dermatologo, “Non sussiste il nesso causale tra l’errata diagnosi, che contestiamo, e il decesso”. Di diverso avviso la famiglia della defunta e il loro legale. Il Tribunale si esprimerà.
Foto d’archivio
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