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Una Pasqua “rassegnata” alla zona rossa: poca gente in giro, anche in montagna

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Una Pasqua “rassegnata” alla zona rossa: poca gente in giro, anche in montagna. Molti ristoranti non hanno nemmeno fatto asporto: per il turismo la situazione è grave.

Una Pasqua “rassegnata” alla zona rossa: poca gente in giro, anche in montagna

Ristoranti aperti solo per asporto (ma tanti addirittura chiusi), idem i bar. Qualche turista solo dove ci sono le secondo case. Oppure qualcuno che ha deciso di correre il rischio di venire fermato magari fuori dal proprio comune. In Valsesia e dintorni è stata una Pasqua che a molti è apparsa ligia alla zona rossa (fatte salve le eccezioni, ma non si segnalano episodi di rilievo).
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Gli operatori in difficoltà

“Più che ligia alla zona rossa – commenta un ristoratore che ha deciso di fare delivery – direi che la gente è soprattutto rassegnata… Noi tiriamo avanti inventandoci qualcosa, oggi abbiamo preparato il pranzo di Pasqua e lo consegniamo a domicilio. Ma chi ha il locale fuori mano non ha nemmeno aperto. Se va avanti così tanti non apriranno più, vedrete…”

In montagna soprattutto qualche runner e qualche ciclista amatoriale. Pochi quelli che hanno “sgarrato” a fare una passeggiata, nonostante il bel sole.

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