Attualità
Vaccinazioni a immigrati irregolari e clochard: la Regione va avanti
Vaccinazioni a immigrati irregolari e clochard: la Regione va avanti. Chi non accetta l’idea in nome della solidarietà lo farà certo su consiglio della scienza.
Vaccinare il più possibile
Vaccinare quante più persone possibile, di qualsivoglia categoria siano, rappresenta l’unico modo per raggiungere quanto prima l’immunità di gregge. Dunque, racconta “Prima Torino”, visto che ormai gli immigrati (anche clandestini o irregolari) sono parte della nostra società non resta che accettare e fare in modo che non possano infettarsi né infettarci. Così la Giunta della Regione Piemonte ha deciso di segnare la strada anche prendendo questa delicata decisione. Lo ha spiegato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi stimolato nel question-time da Domenico Rossi del Pd:
“In questi giorni sono previsti incontri con l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Torino con l’associazione Camminare Insieme che, congiuntamente ad altre associazioni di volontariato, quali Rainbow For Africa, Amref, World Friends e Danish Refugee, hanno offerto la loro collaborazione”.
Mezzo milione di stranieri
Nel testo dell’interrogazione si chiedeva conto dei tempi e delle modalità della campagna vaccinale, visto che in Piemonte ci sono 430mila stranieri residenti e gli irregolari sono tantissimi (stimati in diverse decine di migliaia).
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Resta da capire in che modo saranno registrati questi immigrati, se irregolari o senza documenti: otterranno il pass vaccinale? E a che nominativo sarà rilasciato, se non hanno documenti? Ci si fida sulla parola? Ma soprattutto: dopo il vaccino saranno segnalati alle autorità di Polizia quali “irregolari” (quindi passibili di espulsione)? Interrogativi forse prematuri che saranno affrontati in corso d’opera, ma i dubbi ci sono… Questo dunque il punto della situazione per la vicenda del vaccino a immigrati irregolari e clochard senzatetto.
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