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Valerio Francoli a piedi da Ghemme alle Termopili

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Valerio Francoli: un’avventura da record per il ghemmese in occasione del suo trentesimo compleanno.

Valerio Francoli in viaggio “on the road”

Un’avventura che richiede non solo allenamento, ma anche forza di volontà e concentrazione. Più di 1400 chilometri a piedi (per una media di circa 30 al giorno), da Ghemme alle Termopili. Questo l’insolito regalo di compleanno che ha deciso di farsi Valerio Francoli. La sua avventura è partita lo scorso 11 giugno e si è conclusa il 3 agosto, con il rientro in aereo verso casa. In quasi due mesi ha raggiunto Bari a piedi, poi è stato in Grecia visitando le Termopili e anche Delfi e Platea. Durante il tragitto italiano è stato ospitato anche da alcuni amici.

La partenza

«Sognavo di partire il giorno del mio trentesimo compleanno – racconta Francoli – e così è stato. Il mio è stato un viaggio d’introspezione, un viaggio interiore di conferma di quanto sia bella l’Italia, che non avevo mai visitato per intero. Inoltre da appassionato della storia greca, mi sono sempre interessato alle località dov’è nata la democrazia, per questo mi sono fermato alle Termopili, vicino all’epitaffio di Simonide, sulla collina del Kolonos, che recita: “Vai, di’ agli Spartani,o viandante,che qui noi giacciamo obbedienti alle loro leggi”. Ho usato il treno soltanto a Bari ma in Grecia mai».

Le difficoltà

«Le difficoltà maggiori – commenta Francoli – le ho incontrate sia in Italia che in Grecia, di fronte a branchi di cani randagi, e cani da pastore. Inoltre ho trovato in Italia una zona, che non voglio rivelare, del tutto inospitale, oltre che lasciata allo sbando e al degrado. Tanti i momenti belli: alla partenza quando ho chiuso la porta di casa a Ghemme e una vocina mi ha suggerito:” Ti rendi conto di cosa fai?”. E poi gli amici ritrovati, i posti naturalisticamente belli, dalla Lombardia all’Emilia Romagna per terminare con la Puglia, le Termopili, dove ho incontrato persone che facevano il tifo per me».

Un libro

Il viaggio è arrivato dopo un radicale cambio di vita, come racconta il protagonista: «Fino all’inizio del 2019 avevo l’incarico di “global brand ambassador ed export manager” in un’azienda delle nostre zone, ma ho dato le dimissioni perché ho capito che quella non era la mia strada. Ho viaggiato qualche mese, andando a trovare amici che vivono all’estero e poi sono partito per il cammino. Il focus dei prossimi mesi sarà scrivere un libro su questa avventura, seguendo il piccolo diario cartaceo che aggiornavo giorno per giorno».

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