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Valsessera piange Enea Gioia: era l’angelo della comunità disabili
Valsessera piange Enea Gioia: era sempre pronto ad aiutare, con discrezione e grande disponibilità.
Valsessera piange Enea
Sono moltissimi a ricordare la sua disponibilità: era un personaggio benvoluto da tutti nella sua frazione, Masseranga di Portula. E in tanti sabato mattina hanno voluto dare l’ultimo saluto a Enea Gioia davanti alla sua abitazione nella frazione. Tra questi, non sono mancati all’appello i “suoi ragazzi” della comunità alloggio per disabili “L’Albero”, che vivono proprio di fronte a lui, e che lui ha spesso aiutato. Sono stati proprio loro a commuovere con il loro saluto sincero, con quel bacio dato sulla sua bara, esposta nel cortile, con quel grazie che è risuonato nel silenzio, con la preghiera detta col cuore.
Enea aveva 79 anni ed era stato colpito da tempo da una malattia. Viveva a Masseranga con la moglie Tecla e prima della pensione era stato uno stimato artigiano che posava pavimenti in legno e altro. Era molto conosciuto per la sua cordialità e simpatia e per la sua voglia di fare per gli altri. L’uomo amava il mare e trascorreva mesi in Liguria a pescare o andare in bicicletta. Era una persona che si faceva benvolere e che ha lasciato un bel ricordo.
Sempre pronto ad aiutare
Il suo impegno nei confronti della comunità alloggio l’Albero, che ospita disabili, è stato significativo. «Era sempre pronto ad aiutare – conferma Laura Ugo, segretaria dell’Associazione handicappati Valsessera –. Enea era sempre presente e ha fatto davvero tanto per la comunità alloggio. Una volta, per raccogliere fondi aveva messo a disposizione la sua zucca dell’orto: una sorta di gara a indovinarne il peso, giusto per raccogliere qualche offerta da destinare alla struttura. Non possiamo che ringraziarlo per il suo impegno e per la sua presenza».
Parole di stima e di affetto vengono anche da Ennio Allera, presidente della Pro loco di Coggiola, che è stato un suo amico: «Ha lavorato anni nel mondo del volontariato, senza stare sotto i riflettori ma facendo azioni concrete. Era un uomo buono che non si fermava mai e ci mancherà tanto».
Una perdita per tutta la Valsessera
Anche Antonella Bozzo Rolando lo ricorda: «Era il mio secondo papà – dice la donna – da quando è mancato mio papà mi dava sempre una mano nell’orto, che era una delle sue passioni. Quando passavo col biroccio suonavo e lui si presentava e mi dava consigli e mi aiutava. Ho una vite che ha il suo nome. Era proprio una persona dal cuore grande».
Un ricordo di amicizia viene da Paolo Chioso dell’Auser: «Enea era Enea. Non posso che dire bene di lui, di quanto ha fatto per gli ospiti dell’Albero e per la struttura. Mancherà non solo nella sua Masseranga, ma in tutta la Valsessera».
L’uomo lascia nel dolore la moglie Tecla, i figli Pamela con Luigi e il nipote Luca, Davide (che ha gestito anni fa il rifugio di Monte Barone) con Elena, la sorella Franca e tutti i familiari.
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