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Varallo, anche il Grim ricorda l’amico Diego Burla

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Fu sindaco di Sabbia e presidente della Comunità montana Valsesia

I Comune di Varallo e Sabbia, i rispettivi Comitati carnevale, la Pro loco del paesino in Val Mastallone, l’Unione montana valsesiana e i sodalizi. Tutti uniti nel partecipare al dolore per la morte di Diego Burla, stroncato da un tumore a 68 anni. Era stato sindaco di Sabbia dal 2004 al 2009 e presidente della Comunità montana Valsesia dal 2007 al 2009. Viveva con la moglie Tomasina a Varallo, dove martedì pomeriggio è stato celebrato il funerale. Burla lascia due figli, Francesco e Chiara e una sorella, Luisa.

«Sabbia e tutti i sabbiesi si stringono attorno alla famiglia di Diego Burla». Con queste parole l’attuale primo cittadino Carlo Stragiotti, attraverso Facebook, ha voluto esprimere la propria vicinanza e quella del suo paese ai familiari dell’ex sindaco, aggiungendo un ricordo personale: «Il pensiero va alla festa della mia frazione, Erbareti, nel 2004, quando mangiammo vicini e ti conobbi. Fu una gran chiacchierata che contribuí al mio avvicinamento alla politica. Grazie per tutto ciò che hai fatto per il nostro Comune».

Tra le passioni di Burla, al primo posto c’erano la montagna, le valli e le vette della sua terra, la Valsesia, a cui aveva dedicato tanti anni di lavoro e impegno politico. Una passione che lo aveva portato anche nel Gruppo ragazzi in montagna del Cai Varallo partecipando alle tante escursioni come accompagnatore. Ora il gruppo di padre Gallino lo ricorda con affetto: «Il Grim piange ancora una volta un accompagnatore che tra il 2002 e il 2005 si è speso per i ragazzi con grande passione. Diego Burla ha condiviso con noi gioie e preoccupazioni con il suo carattere pacato e determinato è stato in quel periodo una guida sicura per tutti».

«Soprattutto in momenti delicati – proseguono gli accompagnatori – dove la sua presenza è stata importante, come durante la “full immersion” sul Monte Rosa. Per questo, avevamo preso contatti con la famiglia e programmato per Natale una visita speciale dopo avere appreso della sua malattia. Purtroppo il destino non ce l’ha concesso. Lo vogliamo ricordare così, con Chiara e Francesco allora giovanissimi e con tutti gli altri ragazzi del gruppo. Con gli accompagnatori con cui ha condiviso momenti indimenticabili di allegria, come quella serata trascorsa all’Ospizio Sottile durante la traversata Riva – Gressoney. Lo vogliamo ricordare così, in una delle tante belle foto che lo ritraggono e che resteranno impresse tra i nostri ricordi più belli di questa avventura».

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