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Varallo dedica una piazza all’artista Lino Tosi

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Varallo dedica una piazza a Lino Tosi, pittore e scultore scomparso nel 2005.

Varallo dedica una piazza a Tosi

Un omaggio da parte della città di Varallo all’artista Lino Tosi, scomparso il 18 giugno del 2005. Per celebrare degnamente il centenario della nascita del pittore e scultore, l’amministrazione comunale ha deciso di dedicargli il parcheggio di viale Cesare Battisti adiacente all’edificio che in passato ha ospitato gli ambulatori e gli uffici dell’Asl.
«In questo modo – spiega il sindaco Eraldo Botta – intendiamo mantenere vivo il ricordo del nostro concittadino, un personaggio noto, un artista e un uomo dalla forte e complessa personalità ben rappresentata nel suo percorso artistico intimamente correlato alle vicende della sua vita e così farlo conoscere anche ai più giovani. Lo vogliamo fare proprio nel giorno della sua nascita, in occasione del centenario della sua nascita, il 3 settembre».

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Gli studi

Lino Tosi nacque a Varallo il 3 settembre del 1921, in città frequentò la scuola Barolo di Varallo sotto l’insegnamento dell’incisore bolognese Paolo Manaresi che lo incoraggiò a completare la sua formazione all’Accademia di belle arti di Bologna, dove incontrò Giorgio Morandi una figura fondamentale per il suo percorso artistico. Si era iscritto da poco all’Accademia quando ricevette la chiamata alle armi; nel 1943 riuscì a tornare in Valsesia e a schierarsi con i partigiani. Una volta terminata la guerra poté portare a termine gli studi a Bologna scegliendo poi di tornare a Varallo e rifiutando il ruolo di assistente alla cattedra di pittura dell’Accademia.
Nella città che gli diede i natali iniziò a insegnare alla scuola Barolo continuando a dedicarsi alla produzione e alla ricerca artistica all’interno della sua casa, all’interno dell’antico convento dedicato a San Pietro Martire.

Le mostre

Nel 1957 la Galleria d’Arte Cairola di Milano ospitò una sua mostra personale presentata da Cesare Bassolini, in seguito partecipò ad altre manifestazioni artistiche e realizzò opere collocate in contesti pubblici. Nel 2009, A quattro anni dalla sua morte, nel 2009, all’interno del Palazzo dei Musei venne allestita una mostra antologica dedicata alla sua figura e al suo lungo percorso artistico.
«Con le sue straordinarie opere – conclude Botta – ha lasciato un segno unico e profondo nella storia dell’arte contemporanea cittadina e fuori dai confini valsesiani per questo è giusto ricordarlo e celebrarlo in questo modo».

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