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Varallo gruppo opposizione contro la spiaggia nudista
Varallo gruppo opposizione contro la spiaggia nudista. Che ci sia una spiaggia nudista a Varallo, la prima in Italia ricavata sulle rive di un fiume, a qualcuno non va proprio giù.
Varallo gruppo opposizione contro la spiaggia nudista
«Un’iniziativa che squalifica la città» è ciò che pensa il gruppo consiliare di minoranza “ViviAmo Varallo”, guidato da Luca Cravanzola, che nell’ultimo consiglio comunale del 20 dicembre è tornato sulla questione, già sollevata davanti all’assemblea consiliare un paio di mesi prima. Era la fine di settembre, infatti, quando il gruppo di opposizione era tornato sulla questione della tanto discussa area naturista della Balangera, chiedendo a che punto si fosse arrivati con l’autorizzazione da parte del Demanio, dato che la spiaggia era già stata inaugurata un paio di settimane prima.
E prima di Natale la domanda è stata la stessa: «Perché c’è stata una inaugurazione, se la procedura è ancora in corso?».
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La risposta del sindaco
Un iter che a detta del sindaco Eraldo Botta potrebbe durare parecchio tempo, di qui la decisione dell’amministrazione comunale di procedere al taglio del nastro visto che si era applicato quanto previsto dalla legge regionale in materia. «Non si tratta comunque di una spiaggia attrezzata con ombrelloni, sdraio, eccettera, come avviene negli stabilimenti balneari – spiega il primo cittadino – e di conseguenza non è un’area a pagamento, per cui non c’è occupazione del suolo pubblico. E’ la stessa situazione di quando uno va a prendere il sole con asciugamano e sdraio sulle rive del fiume. Abbiamo però ritenuto opportuno segnalarlo al Demanio per il fatto che è una spiaggia naturista. Ma va ricordato che questa area è stata autorizzata dalla nostra amministrazione, concessa su richiesta di Anita (Associazione Naturista Italiana, ndr) e inaugurata seguendo alla lettera la legge regionale che regolarizza le spiagge nudiste e pertanto adeguatamente segnalata per evitare che chi la frequenta possa venire multato».
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Fidenzio
9 Gennaio 2020 at 14:20
A me risulta che la pratica naturista sia di per se in linea con la Costituzione che da la libertà di manifestare il proprio pensiero a tutti i cittadini e, non viola alcun articolo del codice penale come da quarant’anni risponde la magistratura a tutti i livelli (se praticato in aree note) con archiviazioni od assoluzioni (anche a chi scrive più volte) quando alcuni che non conoscevano bene la legge si sono rivolti a loro per questo motivo o per dolo intralciando per motivi non leciti questa pratica che porta svariati vantaggi a tutta la collettività e non solo a chi la pratica.
Aggiungo inoltre che l’articolo 726 del codice penale, che si sono rivolti coloro che hanno segnalato i naturisti alla magistratura, dice che condanna “l’atto contrario alla pubblica decenza” mentre il naturista quando è nudo è in uno “stato” e l’articolo non punisce lo “stato” . Se il naturista cammina compie un atto ma camminare non è un “atto indecente”.
Per chi non lo sapesse e pensa chissà cosa, dico che Il Naturismo è una filosofia di vita in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente. Previene e cura molte forme di malattie psico-fisiche e mentali e porta vantaggi economici col turismo ad esso legato..
Se si pratica naturismo apertamente anche nei parchi pubblici come Parigi, Monaco di Baviera e Berlino e numerosissimi: un migliaio, in spiaggia come a Lido di Dante (RA) perhe opporsi in un tratto appartato del Sesia nel comune di Varallo dove nessuno è obbligato a vederli?.
Siamo civili o no: rispettiamo il prossimo o no?
Fidenzio Laghi ex presidente Associazione Nudista Emiliano Romagnola
Francesco
9 Gennaio 2020 at 19:28
Ma come si può pensare che questa iniziativa squalifichi la città? Invece offre un motivo in più per aumentare la qualità della vita, sia per i residenti, che per i visitatori. Forse chi crede che una spiaggia nudista possa essere negativa, non conosce il naturismo, che è una pratica che in nessun modo pretende di andare contro le regole della moralità pubblica. E’ una pratica salutista, che contribuisce al benessere delle persone e alla salubrità dell’ambiente. Coloro che non vedono di buon occhio la spiaggia, possono però essere molto d’aiuto, contribuendo eventualmente a segnalare coloro che, evidentemente non naturisti, contravvenissero alle norme di moralità pubblica nel luogo.