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Varallo la scuola Barolo rinasce con il corso di falegnameria

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Varallo la scuola Barolo rinasce con il corso di falegnameria

Varallo la scuola Barolo rinasce: al via il corso di falegnameria.

Varallo la scuola Barolo

Fra i tanti studenti che sono tornati sui banchi, c’è stato un primo giorno di scuola speciale: sono 20 gli studenti che hanno reso possibile la rinascita della “Scuola Barolo” di Varallo. Lunedì mattina tra entusiasmo e una certa eccitazione i ragazzi iscritti al corso di istruzione superiore per conseguire il diploma di “Artigiano del legno” hanno preso parte, con i loro insegnanti, alla cerimonia di inaugurazione della nuova “Scuola Barolo” di Varallo, un percorso formativo che va ad ampliare gli indirizzi di studio dell’istituto “Lancia” di Borgosesia ma che si tiene nella cittadina ai piedi del Sacro Monte, all’interno della sede del Formont.

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La sede

Uno spazio per ora provvisorio, in attesa di una sede definitiva che il sindaco varallese auspica essere all’interno di Palazzo dei Musei dove l’istituzione è diventata importante, provvisto di aree attrezzate dove si terranno i laboratori fondamentali per imparare a lavorare il legno e ad apprendere tutti i segreti di bottega che rendono unica la tradizione valsesiana in questo campo grazie al contributo di maestranze specializzate che nel corso dell’anno verranno invitate per condividere le proprie esperienze.

La cerimonia

Alla cerimonia, culminata con il taglio del nastro e lo scoprimento della targa con l’intitolazione della scuola, erano presenti, oltre agli studenti, i docenti tra i quali spicca Roberto Multone che si occuperà dei laboratori coadiuvato da Paolo Ferrari, il dirigente scolastico Carmelo Profetto, Silvio Brentazzoli, il dipendente comunale che all’interno della propria tesi di laurea aveva ipotizzato una possibile riapertura della Scuola Barolo e il prevosto di Varallo, don Roberto Collarini, che ha impartito la benedizione per il nuovo corso di studi.

Uno spazio di libertà

«Oggi – ha detto Profetto – è stato inaugurato uno spazio di libertà, perché imparare un mestiere significa potersi emancipare, inoltre, in questo momento storico, avere la possibilità di inaugurare un nuovo indirizzo di studi è davvero una rarità».

Gli studenti

Inizialmente gli iscritti al corso dovevano essere 23 ma all’ultimo momento in tre hanno scelto di cambiare indirizzo lasciando una classe composta da 19 ragazzi e una sola ragazza. La maggior parte degli studenti provengono dal territorio valsesiano a eccezione di tre ragazzi che provengono da Vercelli e dalla zona del biellese e che hanno la possibilità di usufruire di una speciale borsa di studio messa a disposizione da alcuni privati, come i coniugi Jean Michel Baladda e Martine Helene Mazenot che pur vivendo in Francia vantano origini valsesiane e con questo gesto hanno voluto ricordare l’avo Claudio Alesina che aveva frequentato la Scuola Barolo.

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