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Varallo piange la negoziante Carla Dealberto, punto di riferimento per pescatori e cacciatori

La donna si è spenta a 89 anni: aveva gestito lo storico punto vendita “Lici Caccia e Pesca” alla Balangera.

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Varallo piange la negoziante Carla Dealberto, punto di riferimento per pescatori e cacciatori. La donna si è spenta a 89 anni: aveva gestito lo storico punto vendita “Lici Caccia e Pesca” alla Balangera.

Varallo piange la negoziante Carla Dealberto, punto di riferimento per pescatori e cacciatori

Addio a una delle decane delle commercianti valsesiane. Si è spenta domenica all’età di 89 anni Carla Dealberto titolare dello storico negozio “Lici Caccia e Pesca” alla Balangera.

«Da qualche giorno era stata accolta in Casa Serena per problemi di deambulazione che non le permettevano più di essere autosufficiente – riferisce in una nota Piera Mazzone, direttore della biblioteca di Varallo -. Davanti al suo storico negozio alla Balangera un cartello spiegava: “Chiusura per motivi di salute”».  Ma fino a quattro giorni fa era ancora aperta la partita Iva avviata nel 1950.
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Un negozio dove si trovava di tutto

«Dall’amo alla canna, c’era proprio tutto per la pesca – aggiunge Mazzone -: era uno storico esercizio quello aperto dal padre di Carla, “il Lici”, leggendario cacciatore e pescatore», immortalato nelle pagine del libro sulla Pesca alla Valsesiana che Arturo Pugno, presidente onorario della Società valsesiana pescatori sportivi, sta completando.

«Ho avuto la fortuna di avere il Lici come maestro nei primi approcci con la caccia – ricorda Pugno -: il primo colpo lo concedeva sempre a me… In bicicletta il Lici era insuperabile in salita: il traguardo della “volata” sulla salita dei Dinelli, era quasi sempre il suo. In ogni cosa si impegnasse dava il massimo, spinto da una passione che esprimeva sia nelle piccole, che nelle grandi imprese… Il Lici si distingueva anche nel pescare a mosca…».

Il ricordo per Carla

Pugno esprime tutto il suo cordoglio per la morte di Carla: «Il Lici ha lasciato una preziosa eredità a Carla, che era stata una impiegata modello della Ditta Caramella. Fino al 1987 si è occupata anche di armi e di munizioni: oggi lei ad un vecchio pescatore come me che le chiedeva un amo come quello che usava mezzo secolo prima, dopo cinque minuti di ricerca, in quell’ordinato coacervo di articoli per la pesca, arrivava proprio con quell’amo tra le dita, soddisfatta di avermi accontentato».

«Carla ti poteva offrire ami con l’occhiello, con la paletta, con o senza ardiglione, poteva soddisfare i più esigenti nella scelta di cucchiaini, proporre mosche “all’ultimo grido”, anzi: “all’ultima posa”, consigliare le migliori canne del momento, ma non più quella da “spinning” quasi tascabile, che sapeva costruire il suo papà. A lei più che il vendere interessava soddisfare il pescatore. Con la sua morte, a ottantanove anni, si è chiusa un’epoca, la sua assenza sarà avvertita non solo dai valsesiani, ma anche dai “foranei” che partivano da lontano per rifornirsi da lei. Ciao Carla, ci mancherai. Certamente San Pietro ti avrà accolta a braccia aperte».

Il funerale di Carla Dalberto è stato celebrato martedì mattina a Morca; la donna lascia cugini e parenti.

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1 Commento

1 Commento

  1. Corrado

    25 Marzo 2024 at 0:06

    era un punto fisso su cui contare in qualsiasi giorno della settimana e l’unica che ti dava le esche solo dopo aver controllato che fossero in buono stato e vive.

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