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Varallo ricorda e saluta padre Elia Tonin, educatore e sacerdote dottrinario

Il ricordo del sindaco Pietro Bondetti e del vice Eraldo Botta e della comunità di Cervarolo.

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Varallo saluta padre Elia Tonin, educatore e sacerdote dottrinario. Il ricordo del sindaco Pietro Bondetti e del vice Eraldo Botta e della comunità di Cervarolo.

A Varallo l’ultimo addio a padre Elia Tonin

È stato celebrato martedì 20 dicembre, nella Collegiata di Varallo, il funerale di padre Elia Tonin, deceduto sabato 17 dicembre a 94 anni.

Il sindaco Pietro Bondetti e il vice Eraldo Botta lo ricordano con queste parole: «Nel corso della sua lunga vita non è stato solo pastore di anime, ma anche educatore. Tanti giovani di ieri lo ricorderanno per gli insegnamenti di religione ricevuti sui banchi di scuola, la scuola “media” di Varallo, l’Istituto alberghiero e tanti fedeli di ogni età per le parole che durante le omelie risuonavano nella chiesa di Sant’Antonio e in quelle frazionali, dove era parroco. Era un grande comunicatore, solo in apparenza severo e questa sua dote lo ha fatto amare in particolare dai giovani a cui ha dato tanto seguendoli nel collegio gestito dai Padri Dottrinari. Ha saputo creare legami forti all’interno della nostra comunità, che conserveremo con affetto e nostalgia nei nostri cuori. Arrivederci caro Padre Tonin, accompagnaci ancora da lassù».

Anche Cervarolo lo porterà nel cuore

Anche la comunità di Cervarolo ricorda il sacerdote con affetto. «Il 17 dicembre padre Elia Tonin, dei Padri dottrinari di Varallo, se ne è andato per sempre. Ha risposto all’ultimo avviso del Signore che per novantaquattro anni aveva servito con determinazione ed ubbidienza confidando di raggiungerLo finalmente, se la misericordia celeste avesse perdonato le sue umane imperfezioni.

Alle chiamate aveva sempre risposto positivamente… la prima volta con l’entrata in seminario per prepararsi al sacerdozio e poi via via impegnandosi come insegnante ed educatore autorevole di tanti giovani nella scuola, al Collegio D’Adda a Varallo e allo studentato internazionale a Roma; negli ultimi anni poi come sacerdote in alcune parrocchie della Valsesia. In quella veste era giunto a Cervarolo, non più giovane, ma con l’energia della tempra forte. A un giusto tempo per la conoscenza reciproca era seguito un lungo periodo proficuo in cui chiesa ed associazioni in sintonia avevano collaborato per il bene comune.

Promotore di molti restauri e iniziative

Ed era stato proprio grazie al suo approccio decisivo ed ottimista se tanti interventi di recupero o restauro, necessari per gli edifici sacri ma chiaramente impegnativi per una piccola comunità economicamente autonoma, erano stati affrontati e completati. Era stato il suo amore per la cura e il decoro della Casa del Padre se tutte le chiese avevano accolto i credenti con nuova freschezza. Per venticinque lunghi anni, interrotti solo dal trasferimento a Roma, era stato per la Parrocchia una guida ferma e sicura, aperta al colloquio con il Caep e all’ascolto di chiunque avesse buone proposte.

Le dimissioni, ormai inevitabili l’estate scorsa, avevano tolto un punto di riferimento a tutti e lasciato un sentimento triste di nostalgia anche a lui. Aveva ultimamente confessato, non senza ritrosia, che a Cervarolo e alla sua gente aveva voluto molto bene. I cervarolesi, che avevano sentito e contraccambiato, conserveranno nel cuore quel “bene” come un ultimo dono».

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