Attualità
Varallo vende i suoi alloggi di Milano
Erano destinati agli studenti universitari varallesi e valsesiani
Il Comune vende gli appartamenti di sua proprietà a Milano. Nel piano delle alienazioni immobiliari presentato martedì in consiglio comunale compaiono infatti anche gli alloggi che da anni vengono messi a disposizione degli studenti universitari varallesi e valsesiani che per motivi di studio hanno necessità di risiedere a Milano. Tanti i varallesi che negli anni hanno usufruito di questo servizio, che per molti è risultato l’unico modo per poter seguire le lezioni all’università: il canone d’affitto è infatti agevolato (viene calcolato in base al reddito della famiglia di appartenenza e al merito scolastico) rispetto ai prezzi che si pagano nel capoluogo lombardo.
Due degli appartamenti in vendita sono siti in un palazzo nella zona di Corvetto (via Polesine 33), un appartamento al terzo piano, di 70 metri quadrati, che il perito interpellato ha valutato valere 140mila euro, e uno al settimo piano, che misura 68 metri quadrati per un valore di 146mila euro circa. Inoltre, sempre a Milano, il Comune possiede un piccolo immobile di 15 metri quadri in via Moscova del valore di 18mila euro. Nel piano rientreranno anche alcuni terreni nella zona industriale per i quali ci sono già dei privati interessati all’acquisto.
La questione ha suscitato reazione negative in seno alla minoranza. Giancarlo Raffa ha infatti subito risposto esponendo le sue esitazioni. «Non mi sembra il caso – ha detto il consigliere – di sottrarre ancora patrimonio al nostro Comune e farlo a due mesi dalle elezioni. E gli affittuari a Milano come faranno?». Alle obiezioni ha risposto Marco Molino: «Questi immobili vengono messi a disposizione per essere venduti quindi non succederà a breve. Questa decisione rientra nell’ottica di amministrare nel modo migliore il vasto patrimonio del nostro comune. Per valorizzare il patrimonio pubblico è necessario spendere molto denaro che deve essere messo a disposizione della città. Mantenere tutto e tutto bene è impossibile».
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