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Varallo vuole rilanciare la vecchia fabbrica del nichel: architetti al lavoro

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Vecchia fabbrica del nichel a Varallo

Area ex Nichel, idee per il recupero a Varallo, pronta a valutare le proposte attraverso il concorso indetto dal Comune con l’Ordine degli architetti di Vercelli.

Varallo vuole rilanciare la vecchia fabbrica del nichel

Un concorso di progettazione per il recupero e riqualificazione del complesso ex-Nichelio a Varallo. A lanciarlo l’amministrazione comunale e l’ordine degli architetti della Provincia di Vercelli.

«Vogliamo offrire la possibilità a tanti professionisti, soprattutto giovani, di mettersi in gioco per offrire alla comunità locale tutto l’entusiasmo e la fantasia di cui sono capaci – spiega il sindaco Pietro Bondetti -, solo così è possibile sperare in quel “colpo d’ala” che ci aiuti a volare alto, scoprendo che abbandonare i limiti di orizzonti angusti è possibile. Naturalmente, una pubblica amministrazione deve necessariamente occuparsi di cose concrete, ma sono proprio le cose concrete ad avere bisogno di attenzioni capaci di idee nuove.

Nuove, come lo fu, nel 1937, l’idea di fondare la politica industriale del Paese sul governo di importanti fattori della produzione industriale, come materie prime di pregio. Così, prese corpo l’idea di unificare sotto la guida di una sola regìa, la produzione e distribuzione del nichel, allora chiamato “nichelio”, un metallo utilissimo per tanti scopi industriali e anche nella preparazione di leghe metalliche impiegate poi nel conio di monete.

E l’epicentro di questa attività di “gestione” della risorsa, fu individuato a Varallo, costruendovi la fabbrica che conosciamo ormai come “ex Nichelio”, sede e unità operativa della “Società anonima Nichelio e Metalli Nobili”, una società a capitale misto: per il 50 per cento in portafoglio alla Fiat e per l’altra metà di proprietà dell’azienda di Stato “Azienda Minerali Metallici Italiani”».

Acquistato dal Comune

Terminata la produzione industriale, l’immobile fu acquisito dal Comune di Varallo e oggi resta come esempio di un’archeologia industriale (peraltro, dato il periodo di edificazione, tra i primi complessi produttivi interamente realizzati in cemento armato), «bisognosa non certo dell’intervento delle ruspe – precisa Bondetti -, ma di un supplemento di fantasia e creatività per essere riconsegnato alla comunità per ciò che è: un patrimonio da preservare e declinare nuovamente al futuro».

Il concorso indetto

Quali azioni concrete, dunque? Grazie al confronto costruttivo con l’Ordine degli architetti della Provincia di Vercelli, l’amministrazione ha messo a punto un progetto per sollecitare un “concorso di progettazione” aperto al contributo di professionisti che possano indicare come riconvertire l’immobile e l’intero complesso.
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Il primo grado del concorso è finalizzato a selezionare, senza formazione di graduatorie, le cinque migliori proposte tra quelle presentate. Il termine ultimo di presentazione delle proposte è fissato alle 12 di venerdì 11 novembre. Dopodiché lunedì 21 verranno visionate. Tra i concorrenti ammessi al secondo grado del concorso verrà poi individuata la migliore proposta progettuale. Per partecipare: https://piattaforma.asmecomm.it/concorsi/id140-dettaglio

In foto il complesso ex-Nichelio che sorge sul versante della montagna alle spalle di Casa Serena

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