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Chiude l’edicola di Aranco: a Borgosesia resistono solo tre rivendite di giornali
Manuela Zuccolo ha deciso di cessare l’attività dopo 17 anni. «Lavoro impegnativo, ma non mi sono mai pentita».
Chiude l’edicola di Aranco: a Borgosesia resistono solo tre rivendite di giornali. Manuela Zuccolo ha deciso di cessare l’attività dopo 17 anni. «Lavoro impegnativo, ma non mi sono mai pentita».
Chiude l’edicola di Aranco: a Borgosesia resistono solo tre rivendite di giornali
Con la fine dell’anno cesserà l’attività l’edicola di Aranco. La titolare Manuela Zuccolo ha deciso: alle 12.30 del 31 dicembre abbasserà per l’ultima volta la serranda dell’esercizio di corso Vercelli che aveva rilevato diciassette anni fa.
Borgosesia perde così un’altra edicola, ne rimangono solamente tre nel capoluogo, oltre ai supermercati. Un lento ma graduale stillicidio, considerando che solo pochi anni fa ce n’erano ben di più. Ma una dopo l’altra stanno cedendo al passaggio dell’informazione sul web e alla concorrenza di supermercati e centri commerciali.
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Un lavoro iniziato nel dicembre 2007
Il 31 dicembre sarà dunque l’ultimo giorno dell’edicola di Manuela, quaronese residente a Serravalle, che aveva rilevato l’attività dal 10 dicembre 2007. «Quando ho saputo che il precedente proprietario aveva messo in vendita l’edicola ho deciso di propormi. Vendere giornali è sicuramente un’attività che richiede tempo, impegno e molta voglia di essere sempre un amico per tutti, ma sono contenta di aver fatto questa scelta. L’edicola è diventata la mia seconda casa, e mi spiace doverla lasciare. Mi mancheranno i clienti, soprattutto quelli abituali, che ogni giorno passano a comprare il quotidiano, magari già alle 6 quando apro il negozio».
Chiude l’edicola, l’informazione si sposta sul web
La decisione di chiudere l’attività è dovuta sicuramente al calo delle vendite, perché il mondo dell’informazione si è spostato su altri canali, e soprattutto le nuove generazioni si affidano a Internet e ai social. Segno di questa trasformazione è la chiusura delle edicole.
«Sono pochi i ragazzi che comprano un giornale e sono diminuiti anche gli adulti perché possono comprare i giornali mentre fanno la spesa al supermercato – dice Zuccolo -. Oggi chi viene in negozio non lo fa soltanto per i giornali, ma per le cartelle dei Pokemon o per le figurine degli album, intramontabile e sempre richiesto quello dei calciatori della Panini. E ovviamente per i calendari».
Ci si è messa anche la burocrazia
Al calo delle vendite del settore si sono aggiunti altri fattori: «Sono poi cresciute le incombenze burocratiche, ed è diventato un problema riuscire a gestire tutto».
A fine anno l’edicola di corso Vercelli chiuderà e non sembra ci sia nessuno intenzionato a subentrare: «Qualcuno è passato mostrando qualche interesse, ma ha desistito dopo aver compreso il tipo di lavoro: il motivo principale è stato l’orario, troppo presto l’apertura al mattino e spesso anche nei giorni festivi».
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