Borgosesia e dintorni
Freddo nella casa Atc di Borgosesia: inquilini chiamano i carabinieri
Sale la protesta: «L’Atc regola l’impianto come fosse piena estate, ma qui si gela».
Freddo nella casa Atc di Borgosesia: inquilini chiamano i carabinieri. Sale la protesta: «L’Atc regola l’impianto come fosse piena estate, ma qui si gela».
Freddo nella casa Atc di Borgosesia: inquilini chiamano i carabinieri
Costretti a chiamare i carabinieri per farsi accendere il riscaldamento del condominio. E’ accaduto a Borgosesia, nelle palazzine delle case popolari di via Adelio Bricco. L’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di risolvere la questione sul momento, ma non sul lungo periodo.
E gli inquilini esaperati lamentano il protrarsi della situazione di disagio e le difficoltà a confrontarsi con l’ente gestore Atc Vercelli.
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Una primavera troppo fredda
L’area di via Bricco, una traversa di viale Rimembranze, si compone di tre palazzine per una trentina circa di appartamenti. I problemi si sono acuiti negli ultimi mesi.
«A marzo si era avuta qualche giornata con temperature estive, e quindi Atc Vercelli ha subito provveduto a togliere una accensione pomeridiana che era già programmata nell’arco degli orari di accensione previsti dalla legge – dicono i residenti -. Dopo qualche giorno il clima è cambiato radicalmente, con una nevicata e il ritorno di temperature invernali».
«Molti di noi hanno contattato gli uffici Atc per lamentarsi delle basse temperature e ripristinare il riscaldamento, visto che veniva spento alle 9 per essere riacceso alle 18. In due casi abbiamo persino dovuto chiedere aiuto ai carabinieri e solo grazie al loro intervento nelle due giornate il riscaldamento è stato riacceso».
Accensioni insufficienti
Successivamente Atc ha ripristinato le accensioni. «Ma solo fino al 15 aprile – raccontano i residenti -, e nuovamente abbiamo dovuto far presente che le temperature invernali sarebbero proseguite per poter avere prolungata l’attivazione dell’impianto fino al 30 aprile. Ma togliendo l’accensione pomeridiana, con solo due fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21».
«Inutile dire che abbiamo continuato ad avere freddo. Oltretutto, siamo venuti a sapere che il sindaco di Vercelli aveva firmato una ordinanza per prorogare le accensioni sino al 5 maggio per motivi climatici e, inviando una copia dell’ordinanza all’Atc siamo riusciti a far riaccendere l’impianto, sempre però con le limitazioni di orario».
Una neonata “regala” calore a tutti
Nel frattempo qualcosa è cambiato, ma per una sola palazzina: «In uno degli appartamenti abita una bambina appena nata, e in questo palazzo si è potuto ottenere la riaccensione dei caloriferi con orari prolungati. Ma negli altri due questo non è accaduto, seppur vi risiedono persone anziane e invalide. Va inoltre tenuto presente che questi alloggi hanno più di cinquant’anni con finestre e serramenti di bassa qualità e scarsa manutenzione, tanto che ci sono diverse finestre deteriorate che lasciano passare l’aria».
“Vorremmo un po’ di chiarezza”
«Non si pretende di avere chissà quali temperature, ma che si arrivi almeno a una condizione di vivibilità. E’ ovvio che una chiusura di nove ore durante la giornata non va bene per mantenere gli alloggi al caldo. Ogni volta ci scontriamo poi con l’impossibilità di avere informazioni precise da Atc, non c’è nessuno con cui parlare e affrontare l’argomento, magari organizzare un incontro in modo da chiarire ogni aspetto e cosa ci dobbiamo attendere».
«Anche perchè ci piacerebbe sapere chi decide su tempi e modi per accendere i riscaldamenti, se vale l’ordinanza di un sindaco o se l’ente fa come vuole giustificandosi che il gas è aumentato a causa della guerra».
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