Borgosesia e dintorni
Insulti e vandalismi: paura a Borgosesia per un individuo
Lo sfogo del sindaco: «Purtroppo le leggi non mi aiutano a proteggere i cittadini».

Insulti e vandalismi: paura a Borgosesia per un individuo. Lo sfogo del sindaco: «Purtroppo le leggi non mi aiutano a proteggere i cittadini».
Insulti e vandalismi: paura a Borgosesia per un individuo
Insulti e minacce alle persone, cestini divelti, auto danneggiate: tutti episodi, accaduti nel fine settimana, che riconducono alla responsabilità di uno stesso individuo. Una situazione che sta preoccupando i borgosesiani e che, vista la difficoltà ad arginare, lascia amareggiato il sindaco: «Le leggi non mi aiutano a proteggere i miei cittadini».
Le intemperanze sono iniziate la scorsa settimana, tra vandalismi, atteggiamenti aggressivi, danneggiamenti. L’autore è noto, e d’altronde non fa nulla per non farsi riconoscere. Già alcuni mesi fa si era reso protagonista di diversi episodi fuori controllo.
Danni e minacce in giro per la città
Dai vasi rovesciati ai cestini ribaltati, dalle fioriere rovinate ai paletti gettati ovunque. Passando poi per i danneggiamenti alle auto in sosta (sabato in piazzale Milanaccio) e al lancio di pietre, arrivando agli insulti ai passanti, agli sputi, in un caso prendendosela anche con un cagnolino preso a calci. Ancora domenica mattina, a fare le spese del passaggio dell’uomo sono stati gli arredi di un bar e una cabina elettrica.
Una escalation di episodi che sta preoccupando non poco in città. E che trova difficoltà nell’essere fermata, nonostante i ripetuti interventi delle forze dell’ordine. Se ne sta rendendo conto in prima persona il sindaco Fabrizio Bonaccio: «I miei cittadini hanno paura e io ho paura per loro – dice -. Ho le mani legate e per un sindaco è una vera disperazione non poter far fronte alle tante richieste di aiuto di coloro che meritano sicurezza».
“Non si può fare nulla…”
Il responsabile non può essere arrestato poichè i suoi eccessi non sono reati tali da portare a un fermo prolungato. Anche la strada di un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) non sembra essere percorribile.
«Purtroppo, nonostante abbia chiesto strenuamente un Tso non è stato accettato, e le forze dell’ordine non possono trattenerlo – prosegue il primo cittadino -. C’è molta amarezza, legata al fatto che le forze dell’ordine, con tutta la loro buona volontà, non possono gestire diversamente la situazione a causa di un codice penale che sfavorisce i cittadini onesti e asseconda chi delinque o crea problemi. I legislatori non sono al mio fianco e dei cittadini, che sono costretti ad avere paura ad uscire di casa».
Il sindaco assicura che la situazione viene mantenuta sotto stretto controllo: «La persona viene sottoposta a sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Facciamo tutto il possibile per tutelare i cittadini nella speranza non accada nulla di irreparabile a causa del contesto che si è generato».
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