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Rianimazione al palo e cardiologia a mezzo servizio: a Borgosesia rivolta dei sindaci contro l’Asl
Gli amministratori disertano la conferenza: «E’ come parlare al muro».
Rianimazione al palo e cardiologia a mezzo servizio: a Borgosesia rivolta dei sindaci contro l’Asl. Gli amministratori disertano la conferenza: «E’ come parlare al muro».
Rianimazione al palo e cardiologia a mezzo servizio: a Borgosesia rivolta dei sindaci
Altro che tavolo di lavoro per affrontare insieme i problemi della sanità valsesiana. Oggi, giovedì 13 aprile, gli amministratori di Valsesia e Valsessera hanno disertato la conferenza dei sindaci con l’Asl: un chiaro segnale rivolto al direttore generale Eva Colombo ma anche all’assessore regione Luigi Icardi per dire che così non si va da nessuna parte.
«Nei giorni scorsi – spiega Fabrizio Bonaccio – l’Asl ha fornito una serie di aggiornamenti in merito al futuro del nostro ospedale: e si è visto che da parte della direzione generale non c’è alcun impegno per creare un dialogo costruttivo, che noi chiediamo invece di riaprire facendo sentire forte e chiaro il nostro dissenso verso le attuali previsioni operative».
Il problema della rianimazione
«In particolare – prosegue Bonaccio – la direzione ha messo le mani avanti sulla rianimazione: il reparto, realizzato con lavoro molto costosi e in parte finanziati anche da privati, potrebbe non essere aperto. Questo per via, ci ha detto la dirigente, della carenza di medici… che non vorrebbero venire a Borgosesia».
«Uno spreco di lavoro e denaro per nulla – dice il sindaco di Borgo –. Ed è ora di finirla di dire che i medici non vogliono venire a Borgosesia: riteniamo che questo rifiuto non sia dovuto a cause oggettive, ma solo all’incapacità dell’Asl di offrire prospettive sufficientemente interessanti ai professionisti»
Cardiologia a mezzo servizio, e non solo
C’è un’altra questione che preoccupa fortemente i sindaci del territorio: «Il problema più grave appare la cardiologia – spiega ancora Bonaccio – perché nonostante le nostre richieste, la direzione generale dell’Asl continua a non voler riattivare la presenza “h24” del cardiologo a Borgosesia. Questo significa che se un abitante dell’alta valle dovesse essere colto da infarto, potrà essere visitato da un cardiologo solo dopo due ore di ambulanza, raggiungendo Vercelli. Non è accettabile».
Ancora sul tavolo delle discussioni anche il mantenimento dell’autonomia del reparto di ginecologia e ostetricia di Borgosesia: «Qui, come peraltro a Vercelli, si contano meno di 500 parti all’anno. Un numero che sembra essere una spada di Damocle sul punto nascite del nosocomio valsesiano: ricordiamoci però sempre che, essendo in una zona montana e disagiata, questo servizio è indispensabile».
A questi problemi si aggiungono notizie sconfortanti anche per i servizi di gastroenterologia, otorinolaringoiatria e diabetologia, tanto che i Sindaci si dicono ormai estenuati da questo “tira e molla” che non sta portando a risultati effettivi.
Si potenzia solo ortopedia
Una notizia positiva c’è: «Riguardae il potenziamento del reparto di ortopedia, che verrà dotato di un dipartimento di robotica e di un robot di ultima generazione per ottimizzare i risultati degli interventi chirurgici, oltre che di una sezione di infettivologia ortopedica unica in Italia, per il resto abbiamo ricevuto solo delusioni».
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Maria Teresa
14 Aprile 2023 at 8:36
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe solo da ridere:l’ospedale di Borgosesia ha iniziato ad essere depotenziato appena aperto e,fors’anche, prima dell’apertura stessa.
Tanto bel fumo è stato buttato in faccia alla popolazione. Non ultimo quello relativo alla creazione di una rianimazione: non si sapeva già che di rianimatori non c’è traccia? E che dire del fatto, che se mai si fossero trovati dei rianimatori per la gestione del reparto, non ci sarebbe stato un cardiologo h 24, 365 giorni l’anno?
prezzemolino
15 Aprile 2023 at 16:04
senza tiramani la sanità va a picco