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Sei borse di studio per infermieri in ricordo di Gianpiero Mazza

L’uomo aveva lavorato all’ospedale di Borgosesia: morì nel maggio scorso a 64 anni.

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Sei borse di studio per infermieri in ricordo di Gianpiero Mazza. L’uomo aveva lavorato all’ospedale di Borgosesia: morì nel maggio scorso a 64 anni.

Sei borse di studio per infermieri in ricordo di Gianpiero Mazza

Il ricordo di Gianpiero Mazza è sempre vivo, grazie anche alla borsa studio voluta dalla famiglia e organizzata con la Fondazione Valsesia. Grazie alla generosità dei donatori saranno sei le borse assegnabili ad altrettanti giovani studenti del corso di laurea triennale in Scienze infermieristiche dell’Upo.

A settembre dello scorso anno gli eredi dell’infermiere Gianpiero Mazza, che ha a lungo lavorato all’ospedale di Borgosesia, hanno deciso di istituire un fondo memoriale con Fondazione Valsesia a lui dedicato per creare una borsa di studio per gli studenti del corso di laurea triennale in Scienze infermieristiche dell’Università del Piemonte Orientale. Da ricordare che Mazza morì nel maggio scorso a 64 anni, poco dopo essere andato in pensione.

Con la collaborazione di Fondazione Valsesia e dell’Università, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, è iniziata subito la raccolta fondi per istituire già nell’anno accademico corrente le borse di studio.

Un’idea che ha avuto un ottimo riscontro

«Le persone hanno risposto grande partecipazione – afferma Laura Cerra presidente Fondazione Valsesia- sia per l’affetto che le univa a Gianpiero sia per il valore della borsa di studio; ciò ha permesso di centrare un importante risultato a favore dell’istruzione universitaria a sostegno di futuri giovani infermiere ed infermieri meritevoli iscritti al primo anno di corso presso l’Upo, che potranno restare sul nostro territorio nell’area sanitaria».

Il ricordo di uno dei figli

Le borse di studio saranno consegnate durante l’evento “Inter Bonos Meliores” che si svolgerà a tarda primavera.

«Mio papà – commenta Edoardo Mazza, promotore dell’iniziativa – credeva fortemente nella formazione di nuovi infermieri e infermiere per garantire un servizio sanitario di qualità, in grado di rispondere alle necessità del territorio. A nome di tutta la famiglia, voglio sinceramente ringraziare ogni donatore per aver creduto nella nostra iniziativa, permettendoci di trasformare la sua assenza in una forza di miglioramento per il futuro. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il fondamentale aiuto di Fondazione Valsesia e l’instancabile lavoro dei rappresentanti di Upo e Upo Alumni, che hanno immediatamente accolto la nostra proposta, dimostrando grande professionalità e profonda sensibilità in un momento per noi molto difficile».

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