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Seicento panchine per David Blanco. «Ma a fine anno smetto»

Dagli inizi al Masserano-Brusnengo fino a Borgosesia, sono tantissimi i ricordi per il tecnico di calcio.

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Seicento panchine per David Blanco. «Ma a fine anno smetto». Dagli inizi al Masserano-Brusnengo fino a Borgosesia, sono tantissimi i ricordi per il tecnico di calcio.

Seicento panchine per David Blanco. «Ma a fine anno smetto»

Seicento panchine per mister David Blanco, tecnico ormai conosciuto nell’ambito del settore giovanile per la sua passione e i risultati ottenuti. Ha raccontato la sua esperienza sui canali social del Borgosesia calcio.

Cosa si prova dopo 600 panchine?

E’ un record importante, non mi sembra quasi vero. Ho fatto 40 anni quest’anno. Ho iniziato 21 anni al Masserano Brusnengo dove sono stato sette anni dagli Esordienti alla prima squadra. E’ stato un inizio difficile, ma mi sono fatto le ossa. Se ripenso al me di 21 anni non avevo le conoscenze di questi anni. Ci ho messo anima, cuore e sudore e ho fatto anche delle rinunce.

Poi come è proseguita la strada?

Sono andato al Lessona dove ho allenato i Giovanissimi vincendo il campionato provinciale. Poi sono andato ai Tigers, che ho anche fondato, sempre giocando nei provinciali. E’ arrivata la chiamata di Romagnano dove sono stato due anni con un secondo posto negli Allievi e disputando il campionato regionale.

Quindi Borgosesia…

Borgosesia è la mia seconda casa. sono arrivato 11 anni fa. E’ stata una trafilata lunga anche emozionante. Ho allenato l’Under 13, under 14 regionale, under 15 regionale, under 16 regionale, under 17 provinciale e juniores regionale. Sono stato vice di Carlo Prelli e Stefano Rossini in prima squadra. E’ stata una esperienza che mi ha aiutato e formato culminata purtroppo con una retrocessione. L’anno dopo sono stato vice di Lunardon poi ho avuto la richiesta della società di seguire due squadre giovanili e mi sono staccato dalla prima squadra. Per tre anni ho allenato il gruppo 2008 che porto nel cuore. Da quest’anno seguo il gruppo under 16 che è la mia squadra attuale. Vogliamo tornare a fare il campionato regionale, ci stiamo giocando questa possibilità. I ragazzi stanno facendo il massimo.

Cosa significano 600 panchine?

Per me ottenere le 600 panchine è motivo di orgoglio e responsabilità.

Dediche?

La prima va alla mia famiglia perché anche quando ero molto giovane mi ha sostenuto anche nei momenti difficili. Ai miei amici con cui ho condiviso anche un bel percorso. E poi, non la meno importante, a una persona speciale per me.

C’è un annuncio che vuoi fare?

Se da una parte c’è emozione e orgoglio per avere raggiunto il traguardo delle 600 panchine, credo di essere arrivato a un punto . A fine di questa stagione lascerò la panchina. E’ una decisione sofferta e ponderata. In 21 anni il calcio mi ha dato tanto, ma mi ha anche tolto tanto. Vedremo se ci sarà qualcosa d’altro da fare come incarico nel Borgosesia. Ne parlerò con il presidente Michele Pizzi che ringrazio. Così come ringrazio Guido Romei, tutti i tecnici e preparatori con cui ho lavorato, la segreteria, gli addetti al bar. Sarà un distacco forte e immaginarmi fuori dal campo non è facile. Ed è la cosa più giusta da fare.

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