Seguici su

Cronaca

Assolta scrittrice di Gattinara: non aveva messo alla gogna i vicini di casa

Pubblicato

il

Assolta in Appello scrittrice di Gattinara che nel 2012 diede alle stampe un volume con episodi curiosi e ridicoli, ma una famiglia si riconobbe nel testo. In primo grado Laura Milanini venne condannata per diffamazione con un risarcimento di 20mila euro.

Assolta scrittrice di Gattinara: non aveva messo alla gogna i vicini di casa

Il libro di “Fufi” è tutto frutto di pura fantasia. Niente condanna per l’autrice, niente risarcimento agli ex vicini di casa che si erano ritenuti offesi dal libro di Laura Milanini, scrittrice di Gattinara che una decina di anni fa diede alle stampe “Le perle di Fufi: esperienze di vita di una debosciata mentale”. Un libro ironico che, hanno stabilito i giudici, non voleva offendere nessuno.

Eppure una famiglia, oggi residente in un centro del Novarese e a suo tempo vicina di casa della scrittrice, si sentì presa in giro e presentò querela. In pratica, in alcuni episodi illustrati nel libro si rivide e ritenne che l’autrice l’avesse fatto apposta per mettere alla berlina i due, nascondendosi dietro a una storia di fantasia. In un primo tempo la coppia cercò di bloccare la pubblicazione del volume, stampato in 400 copie, poi fece causa. Il giudice di primo grado nel 2017 del tribunale di Novara condannò l’autrice a 1000 euro di multa per diffamazione a mezzo stampa, e venne pure prevista una provvisionale di 15mila euro per la donna ritenutasi sbeffeggiata nel romanzo, e 5mila euro per il marito.

Ricorso vinto

Ma l’avvocato Giovanni Cacciami, difensore dell’autrice, presentò ricorso in Corte d’Appello convinto di poter dimostrare l’estraneità della propria assistita alle accuse rivolte come aveva già sostenuto nell’arringa in primo grado.

E proprio nei giorni scorsi è arrivata la sentenza. L’imputata è stata assolta perchè il fatto non sussiste, dopo dieci anni, i risarcimenti alle parti non sono dovuti.

I giudici hanno di fatto accolto tutte le richieste dell’avvocato Cacciami, da sempre convinto dell’estraneità della propria assistita alle accuse. L’autrice aveva sempre dichiarato aver raccontato aneddoti simpatici, scherzosi, a volte grotteschi, ma senza intenti offensivi.

La Corte d’Appello ha interpretato il libro come ironico e frutto della fantasia, anche perché vengono fatte descrizioni iperboliche lontane delle persone coinvolte. Insomma una narrazione che si può rimandare a vicende inventate. Non vengono fatti nomi, o non vengono riportate date che possano ricondurre a qualcuno.

Il caso dieci anni fa

Tutto era iniziato nel 2012 quando dalle pagine del suo libro “Le perle di Fufi. Esperienze di vita di una debosciata mentale” gli ex vicini di casa di un paese del Novarese si erano riconosciuti e avevano sporto denuncia. Ma di cosa si parla? Nella presentazione si legge: «Cosa sarebbe la vita senza quella persona preziosa che, non appena apre la bocca, allieta tutta la compagnia? Ognuno finisce, dopo un po’, con l’avere un ruolo definito all’interno della propria cerchia di amici: c’è il colto, il saggio, l’anticonformista, l’animatore, il vittimista e poi c’è… Fufi, la “divertente”».

LEGGI NOTIZIA OGGI DA CASA: IL TUO GIORNALE COMPLETO IN VERSIONE DIGITALE

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *