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Cronaca

Assolto otorino di Borgosesia: non “terrorizzava” i pazienti

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Assolto otorino di Novara ma originario di Borgosesia. Mario Policarpo non ha esercitato alcuna pressione nei confronti dei pazienti visitati nel proprio ambulatorio

Assolto otorino originario di Borgosesia

Nessun atto di terrorismo psicologico verso i pazienti per convincerli ad andare in una struttura privata. E’ stato assolto con formula piena Mario Policarpo, 47 anni, otorinolaringoiatra di Novara, ma originario di Borgosesia, e con uno studio in città. Il medico non ha esercitato alcuna pressione nei confronti dei pazienti visitati nel proprio ambulatorio; solo faceva loro presente che i tempi sarebbero stati molto più rapidi se avessero deciso di operarsi in regime privatistico piuttosto che in ospedale. Insomma un dato di fatto. L’altro giorno i giudici hanno assolto Policarpo «perché il fatto non costituisce reato» dall’accusa di tentata concussione.

Una storia cominciata sette anni fa

A distanza di sette anni da un controllo effettuato dai Nas di Torino all’ospedale Maggiore, è così finito l’incubo del dirigente medico in servizio nel reparto di otorinolaringoiatria ma autorizzato a esercitare anche in regime di “intramoenia” sia negli ambulatori messi a disposizione dallo stesso ospedale, sia nello studio medico di Borgosesia. Al termine del dibattimento lo stesso pm Mario Andrigo ha chiesto il proscioglimento, in quanto il medico ha solo prospettato ai pazienti tempi più lunghi per gli interventi, peraltro in linea con i massimi previsti dalle tabelle dell’ospedale. Non è risultata infatti alcuna prova di pressioni per convincerli a essere operati da lui in clinica o studi privati.

Le accuse non hanno trovato alcun riscontro

Dunque le accuse non hanno trovato alcun riscontro. Policarpo era sospettato di aver esercitato pressioni per indurre i clienti ad accettare spese consistenti di 3, 5, anche 6mila, anziché attendere mesi l’intervento con la mutua. Ma in aula gli stessi pazienti che dovevano effettuare operazioni al naso o alle tonsille (tempi di attesa variabili tra 6 mesi e un anno), sentiti come testimoni, hanno sostenuto di aver contattato direttamente il dottore perché volevano essere operati da lui, rifiutando poi senza alcuna conseguenza l’operazione a pagamento. Arrivavano anche da Biella e da Varallo. L’avvocato Massimo Mussato ha sottolineato che a questo processo non si sarebbe mai dovuti arrivare. Già dai documenti in possesso dei Nas infatti, ha sottolineato il legale, si leggeva chiaramente che in quanto prospettato dal medico non c’era nulla di anormale. Il medico faceva loro doverosamente presente cosa andavano incontro, mai insistendo per operarli privatamente.

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