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Cronaca

Autisti scuolabus licenziati a Borgosesia: il sindacato porta la Seso dal giudice

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Scuolabus, dipendenti licenziati da Seso: si va in udienza dopo il ricorso del sindacato. Il caso risale alla scorsa estate quando alla società non venne rinnovato il servizio di trasporto scolastico

Autisti scuolabus licenziati, il sindacato porta la Seso dal giudice

Arriva a giudizio la vicenda dei due dipendenti licenziati lo scorso anno da Seso dopo il mancato rinnovo del servizio di trasporto scolastico alla società partecipata del Comune di Borgosesia. Il 28 giugno è fissata la prima udienza davanti al giudice onorario del tribunale di Vercelli per discutere il ricorso presentato dal sindacato Faisa Cisal che tutela gli autoferrotranvieri.

Il caso risale alla scorsa estate

Il caso era emerso l’estate del 2021 all’indomani della decisione di non rinnovare il contratto del servizio di scuolabus a Seso, e con la pronuncia da parte della società di due esuberi: due dei quattro autisti che Seso non contava di riassorbire, a differenza degli altri due soggetti che sarebbero passati al nuovo gestore. I successivi incontri con il sindacato (che aveva proclamato lo stato di agitazione a tutela del personale) non avevano portato a una risoluzione a soddisfare le parti in causa.

La parola passa al tribunale a fronte del ricorso del sindacato degli autoferrotranvieri per i licenziamenti (i due lavoratori sono assistiti dall’avvocato Gianluca Buffa) ritenuti illegittimi: «Ci si avvia verso la conclusione di una triste pagina che comunque andrà a finire, non vedrà alcuna parte vincitrice – è il pensiero di Mauro Caputo, Segretario Provinciale per Biella e Vercelli di Faisa Cisal -. Infatti, in caso favorevole per i due lavoratori, vi potrebbe essere solo un minimo indennizzo economico che non lenisce sicuramente la ferita di un licenziamento ingiusto. D’altro canto per Seso potrebbe rappresentare un ulteriore esborso di alcune migliaia di euro che avrebbe potuto evitare mantenendo la forza lavoro inalterata. Un esborso economico che oltretutto andrebbe a pesare sulle tasche dei cittadini essendo la società una società a responsabilità limitata il cui unico socio è il Comune di Borgosesia».

Ora il processo

Secondo Caputo, la vicenda avrebbe potuto essere gestita in maniera ben diversa da società e Comune: «Il sindacato è stato ostacolato in ogni iniziativa di trattativa e infine messo davanti al fatto compiuto, senza un confronto doveroso da parte di Seso e del Comune di Borgosesia per arrivare a un accordo che potesse salvaguardare i suoi dipendenti giudicati in esubero e le loro famiglie. Esuberi che pare non fossero così evidenti, visto come sono andate poi le cose, considerati i nuovi concorsi per ricerca di personale comparsi pochi mesi dopo i licenziamenti e l’affidamento saltuario del servizio navetta a vettori esterni».

L’udienza di fine giugno potrebbe non essere l’unico passaggio in un’aula di tribunale: «Come Faisa Cisal si sta valutando l’ipotesi di adire le vie legali per attività antisindacale che potrebbe essersi verificata in questa vicenda» anticipa il segretario provinciale.

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