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Cronaca

Chef valsesiano a processo: stalking ai danni dell’assistente

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Chef valsesiano a processo: stalking ai danni dell’assistente. Continue avances pesanti alla giovane aiutante nel ristorante fino a tentare di toccarle il seno. E così un cuoco quarantenne dipendente di un locale tra Valsesia e Novarese è finito a processo con l’accusa di stalking e violenza sessuale.

Chef valsesiano

Il caso è in discussione in tribunale a Vercelli ed è ormai prossimo alla fase ultima di dibattimento. La donna, difesa dall’avvocato Fabrizio Lauti, ha confermato tutto in udienza, l’uomo, difeso dall’avvocato Enrico Barlassina, ha negato ogni cosa. Dopo la denuncia le indagini erano state condotte dai carabinieri di Borgosesia.

Pesanti accuse

Era stata la giovane aiutante che lavorava nella struttura di ristorazione a raccontare tutto a un collega e alla madre. Nelle scorse udienze sono sfilati i vari testimoni di accusa e difesa. L’avvocato Fabrizio Lauti, che difende la donna, ha presentato inoltre la revoca di costituzione di parte civile.

Società

Di fatto esce dal processo anche la società per cui la giovane lavorava ai tempi dei fatti che era stata citata come responsabile civile. Nel capo di imputazione si parla di continue e pressanti avances dell’uomo nei confronti della giovane approfittando della sua posizione di lavoro: lui dirigeva la cucina e lei era di fatto alle sue dipendenze e aveva bisogno dello stipendio, quel posto non voleva di certo perderlo.

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Il racconto della ragazza

La donna in più occasioni avrebbe rigettato le continue provocazioni e richieste del cuoco, per lei era una situazione ormai insostenibile. La madre della vittima in udienza ha confermato che la figlia aveva paura anche di andare al lavoro e che il cuoco avrebbe tentato in una occasione di toccarle il seno. C’è poi la testimonianza di un amico a cui la donna si era rivolta spiegando la situazione e questo aveva affrontato il cuoco chiedendo conto delle pesanti accuse, ma aveva negato tutto. E’ stata sentita anche una psicologa incaricata dalla Procura che ha confermato che i racconti della vittima risultano attendibili.

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