Cronaca
Domenica con due morti in montagna. Uncem: non è un parco divertimenti
Domenica con due morti in montagna. Uncem: non è un parco divertimenti. Domenica di assalto alle terre alte, troppe le chiamate al soccorso alpino e alle altre forze dell’ordine.
Domenica con due morti in montagna. Uncem: non è un parco divertimenti
Dopo la lunga clausura forzata, nella giornata di ieri, domenica 24 maggio, si è assistito un po’ ovunque in Piemonte a un vero assalto alle località di montagna. E ci sono scappati anche due morti: uno mentre faceva canyoning in un torrente nel vallone di Piantonetto, un altro durante un percorso di scialpinismo sulla punta Collering. Poche ore dopo arriva l’intervento dell’Uncem, l’unione delle comunità montane. «Colpisce stasera un dato e cioè quello degli interventi del Soccorso alpino e speleologico, con vigili del fuoco, 118, Croce rossa, Anpas, soccorso della Guardia di finanza, forze dell’ordine. Due morti, tanti feriti. Troppi incidenti».
“La montagna non è il parco delle città”
«Occorre ricordare -spiegano Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, e Lido Riba, presidente della delegazione regionale – che la montagna non è il parco giochi della città e non è un’area pericolosa. Non è la montagna che uccide o ferisce. Lo diciamo da sempre, la montagna non uccide. Chi la frequenta, chi pratica attività sportiva, ludica, outdoor, deve rispettare i propri limiti, di preparazione in primo luogo, e rispettare il livello di rischio delle stesse aree montane. Da conoscere prima di partire di casa. La montagna ha precisi limiti che vanno colti. Anche limiti di fisici di accoglienza, che non si possono derogare».
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