Cronaca
Ghemme nuovo caso di “bolli fantasma”
Ghemme nuovo caso per i “bolli fantasma”: «Che fine hanno fatto i nostri soldi?». E’ la domanda di alcuni dei cittadini coinvolti in questa storia
Ghemme nuovo caso nella vicenda dei “bolli auto fantasma”
«Che fine hanno fatto i nostri soldi?» Questa la domanda che alcuni dei ghemmesi coinvolti nella vicenda dei “bolli auto fantasma” si sono fatti in questi giorni. L’ingarbugliata questione è tornata d’attualità dopo che tra fine luglio e inizio agosto erano arrivati ad alcune famiglie i bollettini dalla Soris, la società di riscossione della Regione, con la richiesta di ripagare le tasse automobilistiche del 2014. Come noto i soldi di coloro che avevano versato i soldi per il bollo alla tabaccheria Bonassi non sono mai arrivati nella casse dell’ente e da Torino arrivano periodicamente i moduli necessari per riversare il tributo, con la maggiorazione per il ritardo. Per molti si tratta un danno di qualche centinaio di euro. E mentre qualcuno ha pagato per non pensarci più e chiudere la faccenda, altri sono sul piede di guerra e hanno chiesto un incontro con l’avvocato Rodini, che è il referente della class-action avviata dai un nutrito gruppo di ghemmesi. E’ stata nuovamente contattata anche la redazione di “Mi manda Rai 3”, la trasmissione che si era già occupata del caso mesi fa.
Rabbia e incertezza
Tra le persone coinvolte in questa storia c’è rabbia, ma anche incertezza. Con chi prendersela per ottenere giustizia? Con il tabaccaio, che si professa a sua volta vittima di una truffa, con l’agenzia di riscossione a cui si era appoggiato per svolgere il servizio, o con la Regione Piemonte, che non avrebbe comunicato adeguatamente la revoca della licenza emessa nel 2010 nei confronti di Bonassi? Domande in attesa di risposte. Intanto anche alcuni di coloro che hanno ripagato nuovamente la tassa automobilistica si aspettano giustizia e sono sul piede di guerra. Presto ci sarà probabilmente una nuova puntata della telenovela.
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