Cronaca
Giro di prostituzione nell’Aronese, una pombiese condannata a 4 anni
Giro di prostituzione nell’Aronese che coinvolgeva un gruppo di ragazze sia italiane sia straniere (per lo più dell’est Europa).
Giro di prostituzione nell’Aronese, la sentenza
Oltre quattro anni di carcere per due donne, un’abitante di Pombia e una domiciliata nel Varesotto, di 61 e 45 anni, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla gestione di case di prostituzione. Come riportano i colleghi di Prima Novara, il Tribunale di Novara ha finalmente emesso la sentenza, otto anni dopo i fatti.
Il caso risale al 2013
Il pm Mario Andrigo aveva chiesto per le due imputate pene più severe, mentre le difese l’assoluzione. A condurre le indagini, durate mesi di appostamenti e intercettazioni, i carabinieri di Arona, nell’estate del 2013.
Il giro di prostituzione coinvolgeva una serie di ragazze sia italiane sia straniere (per lo più provenienti dall’est Europa) con la promessa di facili guadagni. Le ragazze, che risiedevano tra Arona e l’area di Milano, si sarebbero prostituite in locali notturni tra Novara e Varese.
I rapporti intimi, stando alla ricostruzione da parte degli investigatori, sarebbero avvenuti in zone riservate del night che sarebbero state appositamente create dalle due maitresse. Prezzo medio della prestazione che durava circa una decina di minuti: 50 euro.
Anche una multa di 10mila euro
Il tribunale ha anche condannato le due donne a una multa complessiva di 10mila euro. Il figlio della pombiese era già stato giudicato (per gli stessi fatti) separatamente.
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Ser Lockpad
21 Settembre 2021 at 16:30
Se l’italia non fosse una nazione fatta e governata da bigotti, ci saremmo lasciati alle spalle i problemi connessi alla prostituzione, decenni fa. Non è materialmente possibile reprimere o estinguere questa pratica, non con la forza delle leggi che tentano invano di raggiungere questo scopo. Nazioni molto più progredite civilmente di noi, hanno legalizzato e regolato questa attività da moltissimo tempo, con norme specifiche del diritto civile e fiscale. Questo garantirebbe sicurezza per chi offre e chi riceve le prestazioni, garantirebbe un considerevole ritorno economico per lo Stato con le tasse e con l’indotto ed eliminerebbe buona parte del controllo da parte della criminalità.
Ma in Italia certe scelte non sono fatte per tutelare gli interessi di questo Stato, ma per non “offendere” quelli dell’altro Stato che governa realmente questa Nazione.
mago pinocchio
21 Settembre 2021 at 21:13
in italia tutti legnosi e stirati come santi di giorno, e poi moralisti in chiesa x pregare che nessuno sappia, e la notte nessuno vede, e si prende ciò che si sente
alessandro belviso
21 Settembre 2021 at 21:52
proprio il 20 sett 58 entrava in vigore la legge merlin, ipocrisia di stato e della sua religione per la felicità di chi ha poi gestito in modo criminale i traffici di ragazze