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Cronaca

Grignasco mettono in scena un falso incidente e truffano l’assicurazione per 250mila euro

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minaccia di morte

Grignasco mettono in scena un incidente finto: un episodio inserito in un sistema più vasto.

Grignasco mettono in scena un incidente

Un risarcimento di 250mila euro al danneggiato, pagati dall’assicurazione, dopo un incidente a Grignasco. Ma il sinistro, secondo successive indagini, sarebbe stato finto. Sarebbe solo uno dei tanti episodi che una organizzazione criminale con base in Sicilia metteva in piedi anche nel Nord Italia. Valsesia compresa. A fermare l’attività ci ha pensato la polizia del commissariato “Brancaccio” di Palermo dopo un anno di intercettazioni e indagini. In pratica, la banda metteva in scena finti incidenti stradali con tanto di complici e di testimoni. Arrivando anche a fratturare le ossa delle finte vittime.

I provvedimenti

Sono state tre le persone arrestate, due invece hanno l’obbligo di firma. In totale, si tratta di 26 gli avvisi di garanzia. Una delle tre persone fermate è stata raggiunta dalla squadra mobile della polizia di Novara: si tratta di un 58enne domiciliato a Grignasco, ospite da un parente. Il gip a suo carico ha imposto i domiciliari. Ma non è il solo legame di Grignasco con l’inchiesta partita dalla Sicilia. Infatti tra i falsi incidenti scoperti un po’ in tutta Italia che avrebbero fruttato circa 2 milioni (di cui 700mila euro già pagati dalle assicurazioni), uno era stato inscenato proprio a Grignasco.
Risale al 29 novembre 2018. Tutto era stato preparato nei dettagli. Si era scelta una strada secondaria e una dinamica semplice quanto efficace: un ciclista investito da un’auto. Era presente anche un testimone oculare, e inoltre subito l’automobilista aveva ammesso la propria responsabilità. Anche lui ora è finito nel registro degli indagati. Dopo i rilievi di rito era partita la richiesta di risarcimento all’assicurazione. Nel 2020 la vittima era stata indennizzata con 250mila euro.

Un giro milionario

Più in generale, come accennato, gli indagati denunciavano falsi incidenti stradali, anche inscenati con metodi cruenti, cioè con la frattura degli arti di diversi soggetti coinvolti in qualità di vittime e poi rimborsati con cifre ridicole rispetto a quelle incassate dalle assicurazioni. In altri casi, l’associazione ha “acquisito”, mediante raggiri o attraverso metodi estorsivi, pratiche riguardanti altri sinistri stradali, sempre con feriti fratturati. Per quasi tutti gli incidenti stradali individuati è stato rilevato che quasi tutte le “vittime” hanno denunciato di essere state investite mentre percorrevano vie cittadine in sella a biciclette. È stato possibile comprendere attraverso i falsi sinistri stradali individuati e quelli fortemente sospettati di essere falsi, oggetto di indagine, che il “giro d’affari” economico gestito dal gruppo criminale è stato superiore ad alcuni milioni di euro. Le indagini hanno riguardato diversi incidenti, denunciati a Palermo, in Piemonte e in Lombardia, da palermitani recatisi in quei luoghi, ufficialmente “per cercare lavoro” oppure “in vacanza”.

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