Cronaca
Grignasco ricorda Giancarlo Lombardi
E’ stato celebrato lunedì a Milano il funerale del patron della Filatura. «E’ stato bello lavorare per lui»
E’ stato celebrato lunedì a Milano, nella chiesa di San Giovanni in Laterano, il funerale di Giancarlo Lombardi, patron della Filatura di Grignasco. Malato da tempo, è morto nel capoluogo lombardo nella notte tra giovedì e venerdì; aveva 79 anni. E’ stato deputato, ministro dell’istruzione sotto il governo Dini, presidente di Federtessile e vice-presidente di Confindustria. Ma per ilterritorio è stato soprattutto il proprietario della Filatura di Grignasco. Migliaia i dipendenti che hanno lavorato sotto di lui, provenienti da tutta la Valsesia.
«Andando a scuola con uno dei figli ho conosciuto Lombardi in ambito familiare, prima ancora che istituzionale – dice il primo cittadino di Grignasco Roberto Beatrice -. Era una bella persona e bisogna tributargli il giusto merito perchè con la sua azienda ha dato lavoro a moltissime persone. A Grignasco ha costruito una bella realtà economica e anche se oggi, purtroppo, sappiamo tutti come è andata a finire, per anni e anni migliaia di famiglie hanno avuto da mangiare grazie a lui. Lui e la Filatura sono stati un punto di riferimento importante per il territorio». Anche l’ex sindaco Claudia Vinzio ha conosciuto il Lombardi uomo e l’imprenditore: «Pur essendo in famiglia diverso da come si mostrava in pubblico – racconta – ricorreva il suo essere riservato e rigoroso, ma non rigido, nel modo di approcciarsi. Era una persona sensibile e umana, capace di ascoltare e di interagire con le persone che lo circondavano. La sua azienda ha fatto la storia del paese e i suoi ruoli istituzionali, per quanto importanti, in paese si sfumavano. Qui era “solo” il proprietario della Filatura. Anche nei momenti di maggiore prestigio è comunque sempre rimasto umile. Lo ricorderò sempre come una grande persona, che ha contribuito al benessere di molte famiglie».
Gianfranco Tosalli ha trascorso una vita intera in Filatura, lavorando per 36 anni come assistente. «A Lombardi piaceva avere buoni rapporti con i suoi dipendenti, era un capo dotato di grande umanità – dice Tosalli -. Cercava sempre di non lasciare a casa nessuno e di aiutare tutti, in modo particolare chi era in difficoltà. A volte si organizzavano cene aziendali e partecipava sempre volentieri; a tavola si parlava di tutto. Lombardi era un imprenditore vecchio stampo, di quelli che ci tengono ai loro dipendenti e cercano di sostenerli. Quando passava in fabbrica salutava tutti e conosceva i grignaschesi uno per uno. Insomma, è stato bello lavorare per lui».
Era il 1945 quando Lombardi iniziò il suo percorso nel mondo scout come lupetto. Da capo è stato protagonista della vita associativa e del cammino che portò alla nascita dell’Agesci. E’ stato un punto di riferimento per diverse generazioni di capi, come redattore di riviste associative e in qualità di formatore nei capi della Val Codera. Alla fine degli anni ‘50 Lombardi era capoclan dei rover, di cui faceva parte anche Mario Zanolini. «Ho anche lavorato per lui in Filatura – racconta il grignaschese -. Era una persona molta precisa e attenta, in modo particolare alle assunzioni. Ogni anno faceva un paragone tra il numero degli assunti e quello dei bambini nati a Grignasco. Nell’ambito dello scoutismo era un trascinatore. Con lui ho condiviso molte escursioni in tutta Italia, esperienza che non dimenticherò mai».
Nato da una famiglia di industriali, ingegnere laureato al politecnico di Milano, Lombardi è stato uno degli industriali più importanti nel ramo della filatura pettinata laniera. Il successo negli affari gli ha aperto le porte di Federtessile, di cui è stato presidente, e di Confindustria, come vice-presidente. Insignito del titolo di Cavaliere del lavoro, è stato attivo anche in ambito politico: a metà degli anni ‘90 è stato ministro della pubblica istruzione nel governo Dini e poi deputato con il Partito popolare italiano.
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