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Cronaca

Morte assiderate sul Monte Rosa: la tragedia di Paola e Martina

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Morte assiderate sul Monte Rosa: la tragedia di Paola e Martina. Dolore e sgomento per la morte delle ragazze rimaste bloccate sotto la cima della Piramide Vincent.

Morte assiderate sul Monte Rosa: la tragedia di Paola e Martina

A marzo 2020, nell’imminenza del primo lockdown, aveva pubblicato una foto assieme all’amica, scrivendo “Torneremo ad abbracciarci così e su nelle nostre montagne”. Un post lasciato più di un anno fa da Paola Viscardi, 28 anni, una delle due ragazze ossolane morte assiderate sabato notte sul Monte Rosa. L’altra vittima, l’amica con la quale voleva tornare in montagna, è Martina Svilpo, 29 anni. Anche lei morta di freddo a 4150 metri di quota, poco sotto la Piramide Vincent.

Chi erano

Come riportano i colleghi di Aosta Sera, Paola fino allo scorso anno viveva a Trontano (Vco) con mamma Teresa e papà Ezio e il fratello Simone. Dopo gli studi superiori e l’università, si era trasferita in Svizzera per insegnare biologia in un liceo.

Martina Svilpo faceva l’impiegata ed abitava a Crodo (Vco) con il compagno, ma la famiglia (il padre Giulio, la madre Maria Grazia e la sorella Federica) vive a Bannio, nella Valle Anzasca. A dare il benvenuto sul suo profilo Facebook è un’immagine in cui sorride dinanzi alle tre cime di Lavaredo.

L’amico sopravvissuto sotto choc

A dare l’allarme nel primo pomeriggio di sabato 3 luglio, è stato il compagno d’escursione che era con loro, Valerio Zolla (27 anni, di Pettenasco, nel Novarese), unico superstite della tragedia, ora ricoverato in condizioni non preoccupanti all’ospedale di Viège, nel canton Vallese elvetico. La chiamata segnalava l’impossibilità di tornare a valle causa il maltempo, peraltro annunciato sui bollettini meteo del fine settimana.

L’intervento dei soccorritori

Per i soccorritori è stato molto difficile, proprio a causa del maltempo, raggiungere i tre. A ciò si aggiunge anche un’imprecisione nell’indicare il luogo dove si trovavano. Fatto sta che gli elicotteri non hanno potuto fare nulla, e la squadra a piedi ha raggiunto i giovani solo intorno alle 21.30. I ragazzi sono stati portati al rifugio Città di Mantova, 700 metri più in basso: ma per Paola e Martina non c’era nulla da fare.

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