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Cronaca

Operazione “Stranamore” contro i matrimoni finti per stranieri

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Operazione Stranamore: i Carabinieri di Vercelli hanno sgominato una banda che organizzava matrimoni per i permessi di soggiorno.

Operazione Stranamore i numeri

Quarantuno persone denunciate, 20 delle quali di origine straniera: è il bilancio dell’operazione “Stranamore”, condotta dai Carabinieri di Vercelli. L’accusa è di essere responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità materiale commessa dal privato in atto pubblico finalizzata all’emissione di documenti validi alla permanenza sul territorio dello Stato. L’indagine è stata avviata nel marzo 2017. I matrimoni fittizi celebrati sono stati almeno dieci: sette a Vercelli, uno a Lamporo e due all’estero.

Le modalità

I Carabinieri, coordinati dal Pubblico Ministero Davide Pretti della Procura della Repubblica di Vercelli, hanno accertato che gli indagati avevano ideato una serie di stratagemmi “a pagamento” per eludere la normativa in materia di immigrazione. In questo modo, era garantita la presenza sul territorio nazionale ad alcuni cittadini extracomunitari che, diversamente, sarebbero stati considerati irregolari. In particolare, venivano richiesti allo straniero irregolare non meno di 4mila euro per organizzare matrimoni fittizi con un cittadino italiano compiacente. Ciascuno riceveva il suo compenso, in relazione al ruolo rivestito nell’organizzazione o per la propria parte inscenata: organizzatori, mediatori, testimoni o sposi.

Compensi a cinque cifre

Il principale indagato, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Vercelli con presentazione quotidiana, è N.B., cittadino marocchino 38enne residente in città. Era lui a ricevere direttamente le richieste di attivare la procedura, proponendo anche personalmente il sistema. I compensi in alcuni casi hanno raggiunto i 10.000 euro. Una volta reclutati i cittadini italiani disposti, dietro compenso, a contrarre matrimonio, il magrebino si faceva carico di tutto l’iter burocratico finalizzato ad arrivare alla celebrazione dei matrimoni, reperendo anche i testimoni prezzolati, tutto all’oscuro degli ufficiali di stato civile.

Le perquisizioni

Stamattina sono state perquisite le abitazioni degli indagati, residenti in Piemonte e Lombardia, tra le province di Milano, Torino, Vercelli, Novara e Biella. Sono state sequestrate SIM card, permessi di soggiorno e documentazione relativa ai matrimoni celebrati.

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