Cronaca
Per il clan Di Giovanni chiesti 34 anni di condanna
Ora la parola passa ai legali
Sono stati chiesti 34 anni di carcere per i sette imputati per l’operazione “Blood sucker” che vede coinvolti a vario titolo diversi esponenti della famiglia Di Giovanni di Prato Sesia. Il pubblico ministero Ciro Caramore ieri ha tirato le fila dell’operazione “Blood sucker” giunta a processo. Le accuse vanno dall’usura, estorsione, riciclaggio ai danni di imprenditori. Le pene vanno dai 10 anni ai cinque anni. Per ogni imputato il pubblico ministero ha giustificato la richiesta. All’interno del clan ognuno aveva il proprio ruolo: c’era il personaggio di spicco, l’erede, c’era chi riciclava il denaro sporco, chi si occupava di minacciare gli imprenditori non compiacenti. Chieste le condanne anche di due carabinieri, accusati di aver modificato una contravvenzione a un autista della famiglia Di Giovanni. Si torna in aula il 20 aprile con la replica dei difensori.
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