Cronaca
Sequestrati 63 chili di droga, arrestati 9 pusher: un’indagine partita da Quarona
Sequestrati 63 chili di droga, arrestati 9 pusher, trovato 8mila euro: un’indagine anti-droga ad ampio raggio che è partita da Quarona e ha coinvolto Gattinara e Romagnano.
Sequestrati 63 chili di droga: smantellata banda dello spaccio
E’ partita da Quarona un’operazione ad ampio raggio della polizia che ha permesso di smantellare una rete di spacciatori e sequestrare ben 7 chili di cocaina, 50 chili di hashish, 6 di marijuana e oltre 8mila euro in contanti. Questi i numeri di un’operazione, condotta dalle squadre mobili delle Questure di Vercelli e Novara e coordinata dalla Procura della Repubblica di quest’ultima città. In tutto arrestate 9 persone in flagranza di reato, due persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e in più l’applicazione di un obbligo di presentazione alla P.G. per l’unico incensurato tra i soggetti coinvolti.
Tutto è partito da un giovane spacciatore di Quarona
La Polizia di Stato, partendo dalla segnalazione di un suo operatore, ha iniziato a monitorare i movimenti di un uomo di origine marocchina residente a Quarona e già pregiudicato per spaccio. Questi aveva creato la sua base operativa al parco giochi di Romagnano. E’ emerso che l’uomo utilizzava due autoveicoli. Uno per le consegne della droga a domicilio e, l’altro come “deposito” tenuto in sosta davanti al parco giochi.
La consegna della droga a Romagnano
Come riporta anche notiziaoggivercelli.it, la consegna della droga avveniva sia a Romagnano, tramite accordi presi telefonicamente. Oppure “a domicilio” in Valsesia e in Valsessera. L’attività dell’uomo si svolgeva, dunque, in ben tre province, Vercelli Novara e Biella, per un totale di circa trenta consegne al giorno tra hashish e cocaina. La meticolosa attività di indagine consentiva inoltre di accertare che il pusher aveva in uso un’abitazione a Gattinara che aveva adibito a deposito dello stupefacente.
Individuato il fornitore
Dopo aver compreso il “modus operandi” del quaronese, gli operatori di polizia hanno individuato il suo fornitore. Un altro marocchino, residente a Novara e titolare di un bar nella vicina città. Si è scoperto che il “novarese”, era in grado di movimentare grandi quantitativi di stupefacente. Fungeva infatti da “grossista” per un gran numero di spacciatori e consumatori delle province di Novara e Vercelli. Come è stato poi dimostrato dall’ingente quantitativo sequestrato nei due garage che utilizzava come magazzini. Si è quindi giunti all’identificazione del suo fornitore, un soggetto marocchino residente a Cerano (Novara) che, come è emerso dall’attività d’indagine, aveva contatti con due grossisti, anch’essi di origine marocchina, residenti a Trecate (Novara) e a Marnate (Varese).
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Claudio
23 Ottobre 2018 at 16:56
Legnate e pedate nel sedere per tutto il tragitto di “rispedirli” a casa loro, in Marocco!
In galera, “questi” ci costano un’occhio della testa…
Zak
25 Ottobre 2018 at 15:35
Sei solo un RAZZISTA.
Legnate e pedate non ve li ha dati nessuno quando emigravate in belgio, paesi bassi, america, vi chiamavo mafiosi mangia spaghetti.
Maury
27 Ottobre 2018 at 11:21
in Belgio si rispettavano la leggi del posto….altrimenti ti rimettevano sul primo treno e via!!!!!