Cronaca
Sequestro da 7 milioni in bassa Valsesia: la Cassazione conferma
Sequestro da 7 milioni in bassa Valsesia. Tra i beni confiscati, vetture di lusso e appartamenti a Masserano, Borgomanero, Prato Sesia.
Sequestro da 7 milioni in bassa Valsesia
Un patrimonio da sette milioni di euro derivante da attività illecite finirà definitivamente allo Stato. Siamo forse all’ultima pagina giudiziaria dell’operazione “Bloodsucker” che riguardò la bassa Valsesia nel 2015. Gli inquirenti fermarono un giro di usura ed estorsioni.
“Colpita” la famiglia Di Giovanni
È la decisione presa dalla Corte di Cassazione che di fatto ha confermato la sentenza con cui nel 2018 il tribunale di Novara aveva disposto la confisca del patrimonio mobiliare e immobiliare appartenente ad alcuni componenti della famiglia Di Giovanni. Si tratta di beni che si trovano anche nei territori di Prato Sesia e Romagnano.
I beni confiscati
Tra i beni finiti espropriati a favore dello Stato ci sono alloggi a Masserano, nel Biellese, ma anche a Prato Sesia e Borgomanero. A queste si aggiungono proprietà anche in Veneto, direttamente sul lido di Venezia. I sigilli sono finiti anche alle società riconducibili ai componenti della famiglia. Bloccate poi due auto di lusso, una Ferrari e una Audi. Ma anche 150 mezzi tra motrici, semirimorchi e mezzi da lavoro.
Con la sentenza della Corte di Cassazione il tribunale potrà dare il via all’assegnazione allo Stato dei beni in questione, gli immobili per esempio potrebbero finire per essere assegnati ai Comuni in cui si trovano.
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Pablo
7 Marzo 2021 at 14:38
Ora speriamo che lascino marcire tutto questo ben di Dio come usa fare lo stato con tutte le sue proprietà abbandonate ed in sfacelo