Cronaca
Serravalle ladro in canonica: “Sono amico del parroco”
Serravalle ladro in canonica: “Sono amico del parroco”. Pochi giorni fa un malvivente è entrato in casa parrocchiale e ha tentato il colpo.
Serravalle ladro in canonica
Mentre don Asei Dantoni lasciava l’abitazione per andare a celebrare messa nell’oratorio di Sant’Antonio, in occasione della tradizionale sagra estiva, qualcuno ha tentato di approfittare della sua assenza. «Io e Agostina siamo usciti di casa intorno alle 14.15 – prosegue il sacerdote – mentre il ladro deve essere entrato poco dopo le 15». Quando il sacerdote ha lasciato l’abitazione la porta era chiusa. «Il malvivente ha trovato il modo di entrare, forse con una sorta di cricchetto – prosegue il parroco -. Nel frattempo don Michele che si trovava in un’altra stanza ha sentito qualcosa e si è diretto all’ingresso».
Faccia a faccia con il malvivente
Quando il collaboratore di don Asei Dantoni è arrivato sulla soglia di casa si è trovato a tu per tu con lo sconosciuto. «Era una persona di mezz’età, un po’ robusta – sottolinea il parroco –. Nel momento in cui don Michele gli ha chiesto chi fosse e cosa volesse, l’uomo ha cercato di dire che era un mio amico, una scusa bella e buona ovviamente, dal momento che se mi avesse conosciuto davvero poteva sapere che ero al colle ma soprattutto avrebbe suonato il campanello preannunciandosi. Don Michele deve aver capito che era un malintenzionato e lo ha allontanato».
L’allarme
«I carabinieri sono stati allertati e sono anche venuti a vedere cosa fosse accaduto. Nel frattempo don Michele domenica è salito al colle per avvertirmi ma io stavo ancora dicendo messa – prosegue il parroco –, solo in un secondo momento, a celebrazione conclusa ho saputo cosa fosse accaduto». L’intervento tempestivo del sacerdote che era in casa parrocchiale ha sconvolto i piani del malintenzionato. «Per fortuna non è stato rubato nulla e nessuno si è fatto male – conclude il parroco -. Ma la paura c’è stata, anche perchè chi compie azioni di questo genere a volte può con avere con sè coltelli o armi. Ne sentiamo di vicende simili a quella che è accaduta in paese che però finiscono con epiloghi molto più tristi. Nel nostro caso fortunatamente non è successo nulla di questo genere, ma siamo rimasti un po’ frastornati».
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