Cronaca
Smantellata rete di spaccio, il boss: “In 30 anni di lavoro non guadagnerei un terzo di quanto incasso con la droga”. Il video
Smantellata rete di spaccio, il boss: “In 30 anni di lavoro non guadagnerei un terzo di quanto incasso vendendo droga”. Vasta operazione antidroga per la Polizia di Stato di Novara che ha coinvolto le province di Novara e Vercelli.
Operazione The White Rooster
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Come riporta Prima Novara, sono state eseguite tre custodie cautelari in carcere, una custodia cautelare degli arresti domiciliari, quattro obblighi di dimora di cui tre con divieto di allontanamento notturno e un obbligo di presentazione alla P.G., misure emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Novara, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Novara, coordinata dalla Procura della Repubblica di Novara, ha avuto inizio nel maggio 2020, a seguito dell’arresto in flagranza di un soggetto italiano residente a Novara, trovato in possesso di 90 grammi di cocaina purissima.
Le indagini
Le indagini sono partite nei mesi scorsi e si sono concluse a gennaio.
E’ stata messa in luce la presenza di una consolidata e ramificata attività di spaccio di stupefacenti. La stessa, a livello più alto, era gestita da P.V., cittadino italiano di anni 29, attivo da diversi anni nella cessione di cocaina tra le province di Novara e di Vercelli.
Il capo “spaccone”
P.V. era infatti il vero e proprio “dominus” della rete di spaccio, in grado di movimentare ogni mese fino a 1,5 kg di cocaina, attività che gli consentiva di trarre un ingente profitto economico, quantificabile in 100 mila euro circa, e garantirgli un tenore di vita ben al di sopra delle sue possibilità economiche. Lo stesso, nel corso di diverse intercettazioni, si vantava persino che, in trent’anni di lavoro “onesto”, non sarebbe mai riuscito a guadagnare neanche un terzo di quanto ottenuto, in pochissimo tempo, proprio grazie alla cessione di cocaina.
Rete
E’ emersa una rete malavitosa. Tra gli indagati sono emersi B.L. di anni 35, cittadino italiano residente nella provincia di Novara e F.D. di anni 31, cittadino italiano residente nella provincia di Vercelli; i due erano in grado di acquistare, ciascuno, circa 100 grammi di cocaina ogni dieci/quindici giorni, che rivendevano, in proprio, ad un’ampia e consolidata clientela.
L’indagine ha consentito inoltre di individuare ulteriori soggetti che si approvvigionavano di sostanza stupefacente, dai principali indagati, per poi gestire, a loro volta, lo spaccio in maniera autonoma; è il caso, ad esempio, di due cittadini italiani, un uomo ed una donna, T.R. di anni 31, P.G., di anni 47, che lavoravano in stretta sinergia tra loro, ed un cittadino italiano M.M. di anni 48, residente nella provincia di Torino, che acquistavano ingenti quantitativi di droga da B.L., e gestivano una autonoma attività di spaccio di cocaina.
Le articolate e complesse indagini hanno permesso così di stroncare un vero e proprio “sistema di cessione a cascata”, che vedeva coinvolte numerose persone che, vista la facilità nell’ottenere facili guadagni, acquistavano la droga e divenivano a loro volta spacciatori.
“Il vecchio”
Uno degli indagati ha trovato la collaborazione con lo zio di 72 anni, il quale, oltre a fungere da “custode” dello stupefacente per conto del nipote, aveva iniziato una propria autonoma attività di spaccio, nonostante l’età.
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