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Cronaca

Uccise quasi tutte le caprette ”operaie” di Boca

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Sono state azzannate da due o più cani. Se n’è salvata solo una

Delle 15 caprette tibetane ospitate a Boca ne è rimasta viva solo una. Le altre 14 sono morte, azzannate alla gola probabilmente da uno o più cani. L’allarme è stato dato la scorsa domenica da un cittadino, che, accortosi di quanto era accaduto, ha chiamato subito il sindaco. «Ho trovato un macello – dice il primo cittadino Pier Angelo Puricelli -. Due cani sono riusciti ad entrare nel recinto delle caprette. Ne ho visto uno di media taglia e uno piccolino aggirarsi lì vicino, ma erano tranquilli. Non posso dire con certezza che siano stati quei due animali a combinare quel disastro. Anche perché uno era piccolissimo».

Sono intervenuti i carabinieri di Romagnano, mentre il servizio veterinario non ha ritenuto necessario effettuare le autopsie: pare non vi siano dubbi sulle cause di morte. «E’ stato subito escluso l’avvelenamento – prosegue Puricelli – Le caprette sono state sospinte verso il torrente; nove sono state ritrovate addirittura nel corso d’acqua. I corpi giacevano piuttosto distanti uno dall’altro, da 10 fino a 20 metri». Le carcasse oltre alla gola squarciata non presentavano altri segni di morsi; a predarle non sono stati quindi animali che cercavano cibo.

L’unica capretta sopravvissuta si è salvata in quanto è fuggita dalla parte opposta rispetto alle altre. «Era accovacciata vicino alle scuole. Non sapevamo nemmeno se fosse ferita: non si lasciava avvicinare».
Le caprette pascolavano in un’area chiusa da un recinto, dove però evidentemente è stato aperto un varco.

Le caprette erano a Boca da una quindicina di anni ed erano diventate l’attrazione del paese, amate soprattutto dai bimbi delle vicine scuole. Inoltre avevano l’innegabilmente utile funzione di tener pulita l’area dai rovi e dalle sterpaglie. «Valuteremo se prenderne delle altre – dice il sindaco, che aggiunge ironicamente – Altrimenti dovremo far lavorare di più gli operai del municipio».

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