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Cronaca

Vendevano false Vespe d’epoca, in tre in manette

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Abbinavano documenti fasulli a mezzi ben più recenti di quanto dichiarato

Sono scattate le manette per tre appassionati di Vespa che hanno ideato e portato avanti per lungo tempo un sistema di riciclaggio e ricettazione di pezzi d’epoca.

I tre, due uomini di 40 e 41 anni e una donna di 57, agivano tra Novara e la Toscana, fino a quando sono stati scoperti dalla polizia giudiziaria di Vercelli nel corso dell'”Operazione Vespaio”, grazie a una soffiata. Il loro “gioco” si è fermato dopo che uno di loro, novarese incensurato e tecnico specializzato in impianti elettrici, aveva messo in vendita su Internet alcuni veicoli d’epoca di provenienza ignota. Tra questi figuarava anche un esemplare rarissimo, una Vespa 98, la prima della serie, del valore di ben 80mila euro.  tra cui un gioiello raro: un pregiatissimo esemplare di Vespa 98, la prima della serie, del valore di circa 80 mila euro. 

Le indagini hanno preso il via nel 2015 e dopo mesi di appostamenti e perquisizioni si è risaliti al modus operandi dei tre, che abbinavano  carte di circolazione e certificati di rilevanza storica falsi a motoveicoli prodotti negli anni ’50 e ’60 di ignota provenienza, sui quali venivano poi riprodotti numeri di telaio di comodo relativi a motoveicoli radiati o demoliti da oltre 20 anni. Uno degli uomini arrestati è titolare di un’agenzia di pratiche auto, per lui non era difficile escogitare trucchetti e sotterfugi per truffare il prossimo. 

 

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