Violenza sessuale in Valsesia: durante il confronto la giovane di Varallo ha confermato le sue accuse. Adesso il caso potrebbe anche arrivare in giudizio.
Messi di fronte l’uno all’altra, la vittima ha confermato le sue accuse contro il presunto aggressore. E a questo punto il 40enne di Borgosesia accusato di aver palpeggiato e usato violenza nei confronti di una giovane di Varallo potrebbe anche essere rinviato a giudizio. E’ quanto è emerso dal confronto richiesto dalla procura e concesso dal gip come incidente probatorio. Lui comunque continua a negare tutto.
Il fatto era avvenuto a giugno. Un uomo aveva inseguito e poi bloccato con la propria auto la vettura di una giovane che lavora a Borgosesia mentre stava rientrando a casa a Varallo. L’uomo aveva fatto i lampeggianti all’altra auto nella zona di Isolella, poi l’aveva seguita e infine bloccata in una rotonda all’ingresso di Varallo. Qui era poi sceso, ha aperto lo sportello della giovane e le ha messo le mani addosso, palpandole il seno. Ne era nata una colluttazione, lei aveva cercato di richiudere la portiera, e alla fine lui le aveva tirato una gomitata sul volto, rompendole il naso. A quel punto lei riesce a fuggire e a chiedere aiuto ai carabinieri e a raccontare poi la vicenda. Poi era finita all’ospedale.
Nei giorni successivi, anche in base a filmati di telecamere, i carabinieri avevano individuato come presunto colpevole il 40enne di Borgosesia, e lo avevano arrestato sul luogo di lavoro. L’uomo da allora è ai domiciliari, anche se ha il permesso di recarsi al lavoro. Ha sempre detto di essere estraneo alla vicenda.