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Cultura e turismo

Ivan Defabiani da Quarona canta l’Aida a Stoccolma

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Il tenore valsesiano sta collezionando successi internazionali

La sua voce lo sta portando letteralmente a girare il mondo: Ivan Defabiani continua a incantare i palcoscenici internazionali. Dopo una formazione cominciata tra le righe della corale Primavera di Quarona e proseguita nei conservatori di Torino e Milano, ora Defabiani è diventato un tenore conosciuto a livello internazionale. A Capodanno è stato uno dei protagonisti di un concerto a Seul, in Corea del Sud. «Sono stato il 31 dicembre al teatro di Bucheon a Seul dove mi sono esibito con grandi professionisti. Il repertorio era incentrato su Verdi e Puccini. La cosa curiosa è che ero l’unico italiano nel cast – racconta l’artista -. Appena rientrato dalla Corea, dove ho tenuto anche un master di canto con allievi molto preparati, ho avuto un solo giorno per rivedere la mia amata valle. Il tempo per rifare la valigia, un saluto ai miei del ristorante Cà Nosta ad Alagna e subito sono partito per la Svezia».

Attualmente il cantante è a Stoccolma. «Stiamo preparando una grandissima opera, l’Aida – prosegue Defabiani -. Interpreto il ruolo di Radames che è molto impegnativo ma di una bellezza rara. I versi preziosi, uniti alla maestosità dei corali mescolati ai solisti, affascinano a tal punto che il teatro della capitale ha già da ora il tutto esaurito. Trovarmi su questo palcoscenico con il direttore Pierantonio Morandi e insieme a un grande mezzosoprano, che ha cantato per molto tempo anche al Metropolitan di New York, e un cast molto preparato, mi riempie di emozione».

Queste sono solo alcune delle esibizioni che hanno visto protagonista il giovane tenore. «Dopo il successo di “Simon Boccanegra” a Piacenza, produzione che replicheremo i primi di marzo a Ravenna, sono stato Manrico nel “Trovatore” di Verdi al teatro di Fidenza. Per la prima volta ho rappresentato quest’opera con colleghi professionisti e un pubblico che ha apprezzato al massimo la nostra arte. Ho tenuto poi una serie di concerti a Varese per il grande baritono Renato Bruson, a Milano e a Gent in Belgio».

E il futuro si preannuncia ricco di impegni musicali. «Finita l’Aida a Stoccolma, tornerò a Piacenza per preparare ”Il corsaro” che porterò in scena a Modena al teatro Pavarotti ad ottobre – annuncia il cantante -. Avrò molti concerti e qualche proposta in Corea e altri paesi per il futuro. Si tratta di un vero tour de force, ma ne vale la pena».

La carriera di Defabiani si fonda su una salda preparazione maturata nel corso degli anni. «Come molti sanno ho cominciato questa attività all’età di 25 anni – racconta -, con le prime esperienze alla Scala, all’Opera di Roma e al Regio di Torino. Prima mi occupavo di un altro genere, ma appena ho scoperto l’opera non ho potuto che innamorarmene». Per inseguire il suo sogno il giovane ha lasciato la Valsesia: «Ho iniziato a studiare ai Conservatori di Torino e Milano con grande serietà e determinazione. Il mondo del teatro e l’opera mi affascinano ogni giorno di più, e per raggiungere certi risultati lo studio è importantissimo – conclude Defabiani -. La preparazione dura anni e non è mai finita: mi trovo a lavorare giornate intere in teatro per poi passare metà delle notti a studiare magari in un’altra lingua come tedesco e francese. Ho imparato che nell’opera non è importante avere una grande voce, di queste ce ne sono a migliaia, e non è una gara a chi urla di più, come alcuni credono, ma si vince con il cuore sottolineando sentimenti ed espressioni con colori vocali che sappiano toccare i personaggi che interpretiamo. Quando trovo persone che apprezzano questo, allora sono al settimo cielo e mi sprona a proseguire».

 

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