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Cultura e turismo

Un cittadino: «Partecipare al Mercu Scûrot sta diventando un lusso»

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«Anche quest’anno abbiamo constatato rincari fatti con molta facilità»

Da un cittadino, amante del carnevale e del Mercu Scûrot, riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al comitato carnevale Borgosesia

«Non condivido l’operato del comitato carnevale cittadino in merito alle esagerazioni nei costi che dobbiamo pagare per partecipare al nostro e invidiabile Mercu Scûrot. Anche quest’anno abbiamo constatato rincari fatti con molta facilità: per esempio il “cassù” da 15 euro del 2016 ai 20 euro di quest’anno: capisco che vi sono spese, ma qui mi sembra che si passi il limite di tolleranza nei nostri confronti come partecipanti. Se tanto mi dà tanto, sicuramente il guadagno è molto. Vi ricordo che il carnevale per noi è come una valvola di evasione dalla quotidiana vita faticosa. Capisco che ci siano delle spese, però ci dev’essere un limite come in ogni cosa: non bisogna pensare solo al guadagno, ma anche alle persone che partecipano e naturalmente pagano.

Il sottoscritto ha iniziato a partecipare al Mercu Scûrot nel lontano 1965, e vi voglio ricordare che allora per il pranzo si andava al “Tre re”, altrimenti al “Reale”, e nel prezzo del pranzo era compreso anche il “cassù”: perchè questa usanza non si è più mantenuta? Solo per denaro, giusto? C’è un altro sistema per recuperare soldi: al tempo si faceva pagare il biglietto di entrata per vedere le sfilate, entrava denaro, e le premiazioni venivano maggiorate in base all’incasso delle medesime. Perchè non si ripristina questo sistema, considerando che altri carnevali come Vercelli, Oleggio e Santhià e altri paesi, fanno pagare l’ingresso? Io, e tanti altri come il sottoscritto, amiamo il nostro “pitu Borg” e vogliamo vederlo sempre bello e genuino come era una volta. Questa mia lamentale è portata proprio dal bene che voglio al mio Borg».

Liliano Facelli

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