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Cultura e turismo

Varallo, domani in Collegiata torna il ”Transito di san Francesco”

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Francisco de Jassu y Xavier è stato un missionario gesuita spagnolo. Nell’opera è rappresentato mentre muore, il 3 dicembre 1552, sull’isola di Shangchuan (Cina meridionale)

Domani Varallo festeggia il patrono san Gaudenzio, che assieme alla Madonna Incoronata protegge la città e i suoi abitanti. La messa solenne, celebrata dal prevosto don Roberto Collarini, avrà inizio, come di consueto, alle 11 e sarà allietata dai canti del coro liturgico “San Gaudenzio” alla presenza delle autorità e dei protagonisti del carnevale varallese, Marcantonio e Cecca con tutto il loro seguito di guardie, damigelle e con il ciambellano. L’evento sarà anche l’occasione per la consegna del mandato al nuovo Consiglio pastorale parrocchiale. Inoltre, al termine della messa, verrà presentato il restauro del quadro raffigurante “Il Transito di San Francesco Saverio” opera del pittore Giovanni Francesco Genga originario di Roccapietra, collocata all’interno della cappella dell’Immacolata nella stessa Collegiata. Sara e Jacopo De Dominici, titolari del laboratorio di restauro varallese “Eredi Fermo De Dominici”, parleranno dell’intervento di restauro da loro eseguito sulla tela realizzata nel 1674 con la tecnica a olio, che ha portato al recupero della cromia originaria offuscata da polvere e untume accumulatisi negli anni.

«Il santo, Francisco de Jassu y Xavier, è stato un missionario gesuita spagnolo che svolse la sua funzione di evangelizzazione in Asia: India, isola di Malacca, Molucche e infine in Giappone – spiegano i restauratori -. Nell’opera conservata nella chiesa di San Gaudenzio è rappresentato nel momento della propria morte avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 dicembre del 1552 sull’isola di Shangchuan nella Cina meridionale. Proprio questo paese era la meta del suo viaggio, spinto dal desiderio di portare la religione cristiana anche tra la popolazione cinese. Francesco indossa l’abito ecclesiastico spagnolo dell’epoca e tiene tra le mani un crocifisso come vuole la tradizione iconografica e l’autore lo raffigura adagiato su di una stuoia al di sotto di una tettoia attorno alla quale sostano alcuni putti».

Sullo sfondo del dipinto vi sono inoltre raffigurati alcuni episodi miracolosi della vita del santo: «Si vede Francesco a bordo di un’imbarcazione i cui membri dell’equipaggio sono rappresentati con fattezze e abiti stranieri e la pelle scura – proseguono i fratelli De Dominici -. Inoltre c’è una scena singolare difficilmente decifrabile senza conoscere la vita dell’evangelizzatore: si vede un granchio che, emergendo dal mare, porta tra le chele un crocifisso dirigendosi verso il santo. Si tratta della croce che Francesco aveva perso durante la tempesta che lo aveva colto quando, a bordo di una semplice imbarcazione indigena, si era diretto verso l’isola di Ceram. Per quietare le acque aveva pregato tenendo tra le mani il crocifisso che finì per essere inghiottito tra le onde». La giornata di festa si concluderà con i vespri e l’adorazione eucaristica in Collegiata alle 17 e con la messa festiva alle 18.

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