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Economia e scuola

Alberghiero Varallo saluta il prof Russo in pensione dopo 39 anni

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Alberghiero Varallo saluta il prof Russo in pensione dopo 39 anni.

Alberghiero Varallo saluta il prof Russo

Classe 1952, sposato, padre di due figli, Giuseppe Russo ha insegnato “accoglienza” nella scuola valsesiana.
Nativo di Limbadi in provincia di Vibo Valentia, durante gli studi inizia la sua esperienza lavorativa in alcuni alberghi della Versilia, tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta. Una volta diplomato accetta il suo primo incarico sostituendo a Marina di Massa la sua insegnate in “segreteria ed amministrazione d’albergo”. Successivamente si sposta nel prestigioso Grand hotel Des Iles Borromees a Stresa ed proprio qui che viene contattato dall’allora preside dell’alberghiero Luciano Bosso che lo vuole come esperto. «Un’esperienza che mi ha dato grandi soddisfazioni a livello professionale – racconta commosso il docente – e ottimi rapporti umani con i miei colleghi. Ma le emozioni più belle e vere rimangono quelle che mi hanno regalato i miei alunni, questo è quello che conta davvero».

Un punto di riferimento

Gli alunni in una lettera a lui indirizzata, gli mostrano tutta la loro stima, ringraziandolo «per i bellissimi anni passati insieme – si legge nella lettera -. Grazie per averci insegnato l’arte della sua materia ma soprattutto l’arte del vivere. E’ difficile trovare professori come lei, bravi nell’insegnare, ma anche molto sensibili a livello umano. Grazie per averci sopportato ma soprattutto supportato, capendo le nostre fragilità e per averci aiutato in ogni momento di difficoltà… Grazie per averci insegnato a sorridere e infine un enorme grazie, perché se oggi siamo le persone che siamo è anche grazie a lei».

Il ringraziamento del docente

«Vado via con un po’ di malinconia – conclude l’insegnante – e per ora non ho ancora pensato a cosa farò in futuro. Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti i colleghi con cui ho collaborato in questi anni e con cui abbiamo realizzato tanti progetti e attività, e ancora grazie ai dirigenti scolastici con cui ho avuto l’onore di lavorare, ma soprattutto grazie ai miei studenti che mi hanno regalato grandi soddisfazioni e con cui ho un rapporto quasi da padre più che da insegnante».

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