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«Buttati fuori peggio che gli abusivi». Lo sfogo di “Quattro zampe nel cuore”
A Cascina Porta sono arrivati gli ispettori Asl, poi una segnalazione sul tetto e infine l’ordinanza del Comune.

«Buttati fuori peggio che gli abusivi». Lo sfogo di “Quattro zampe nel cuore”. A Cascina Porta sono arrivati gli ispettori Asl, poi una segnalazione sul tetto e infine l’ordinanza del Comune.
«Buttati fuori peggio che gli abusivi». Lo sfogo di “Quattro zampe nel cuore”
«Siamo stati buttati fuori peggio degli abusivi». A parlare sono alcuni volontari dell’associazione “Quattro zampe nel cuore” di Rovasenda che ha dovuto chiudere i battenti in fretta e furia. Non c’era solo il problema della mancanza di volontari per gestire i cani, ma anche un’ordinanza di sgombero da parte del Comune. Sono Luciano Lazzarato ed Eugenia che con una lettera aperta ripercorrono l’ultimo mese sfogandosi anche per la posizione presa dalle istituzioni.
“L’ispezione dell’Asl: un plotone di esecuzione”
«Mercoledì 5 febbraio, giornata cruciale per il destino del canile di Cascina Porta. Solo il lunedì precedente il direttore del canile riceve la notizia di una imminente ispezione congiunta, nulla di straordinario. Il direttore ed alcuni volontari presenti all’arrivo degli ispettori rimangono sorpresi dalla quantità di persone che compongono quello che diventerà il plotone di esecuzione: Asl area “A”; Asl Area “C”; Arpa Vercelli; carabinieri forestali, tecnico comunale.
«In 25 anni di attività mai si era visto un tale dispiegamento di forze, probabilmente un caso unico. Doveroso porci una domanda: perché? Quella che doveva essere una normale visita ispettiva si rivela fin da subito particolarmente accurata. Dopo un periodo di tempo indefinibile emergono alcune osservazioni: pavimenti con fessurazioni, reti dei box da riparare, alcune riparazioni maldestre da rifare e altro. Tutto perfettamente compatibile con una struttura vecchia ed usurata, che i volontari faticosamente tengono in piedi in mancanza di alternative: quel canile nuovo che i comuni valsesiani evidentemente non gradiscono. Anche se più volte la proposta di creare una nuova struttura è stata presentata agli enti locali ed all’Asl, le nostre speranze di trovare comprensione ed aiuto sono risultate vane».
L’ordinanza di chiusura
Poi arriva la sorpresa: «L’ispezione si avvia alla conclusione e tutto pare nella norma, comprese le solite indicazioni di procedere alle riparazioni in tempi brevi, finché il tecnico comunale, con metodo “spannometrico”, volge lo sguardo alla tettoia che copre il rifugio e decide che è strutturalmente instabile. Al grido di allarme si aggiunge l’Arpa: le lastre fessurate potrebbero essere di pericolosissimo eternit.
«La sentenza è definitivamente scritta sul verbale congiunto delle forze ispettive: l’autorizzazione sanitaria deve essere revocata; 30 giorni per trovare casa ai 20 cani ancora presenti in canile. Molti sono vecchi, per ora in buona salute, ma difficili da affidare. Altri sono magari più giovani, ma non facili da gestire (Pitt-bull che nessuno vuole)».
Come trovare una casa per i cani
Bisogna cercare una sistemazione per i cani ancora ospiti. «Inizia la corsa frenetica per trovare un collocazione presso altri canili e altrettanto febbrile verifica delle risorse finanziarie di cui l’associazione dispone (nessuno può accogliere 20 cani gratis). Grazie anche alle recenti raccolte fondi, il gruzzoletto è consistente, ma sarà sufficiente a soddisfare le richieste del canile che accetterà di ospitare i nostri amati pelosetti? A questo quesito potremo rispondere solo nei prossimi giorni, quando pubblicheremo il resoconto dei trasferimenti, costi compresi».
I volontari poi fanno alcune riflessioni: «Per usare un termine odioso sono gli “scarti”, quei cani che nessuno ha voluto e che noi abbiamo amato più degli altri appunto per questo: per loro non possiamo accontentarci di un buco puzzolente “ma perfettamente a norma” come ce ne sono tanti. Non è per questo che noi abbiamo lavorato a favore della comunità per 30 lunghi anni. Il nostro canile non è solo i muri e i cancelli, ma un amore infinito verso creature innocenti».
Arriva il colpo di grazia
Ma non è finita: «Il colpo di grazia arriva giovedì 14 febbraio, alle ore 15, il messo comunale notifica l’ordinanza del sindaco: 10 giorni per sgombrare. Non più 30, ma 10 giorni. Attoniti ci si chiede perché. Dieci giorni non sono sufficienti per rivolgere una istanza di sospensione al Tar di Torino, quindi non ci sono alternative: il Presidente rischia una denuncia.
«Fin da dicembre era noto che il canile avrebbe ridotto drasticamente le attività a causa della mancanza di personale prima, e di risorse finanziarie poi. Era solo questione di tempo, il tempo di trovare una sistemazione dignitosa ai pochi ospiti rimasti. Invece siamo stati buttati fuori come delinquenti, peggio degli abusivi. Ma è accettabile un atteggiamento di questo genere? L’Associazione “Quattro zampe nel cuore” in tutti questi trent’anni di lavoro con rispetto, serietà, disponibilità, deve sopportare in silenzio questo disprezzo nei suoi confronti?
«I cani considerati solo oggetti inutili, rifiuti che si possono buttare in qualsiasi posto senza preoccuparsi del loro destino, qualità della vita, sentimenti (sì cani hanno sentimenti)? Come possiamo rimanere zitti, muti e accettare una simile ingiustizia? Che bisogno c’è di infierire su poveri animali innocenti?»
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