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Cronaca

Cadavere nel cassonetto, i quattro arrestati: non lo abbiamo ucciso noi

Colpo di scena nel caso che sta facendo discutere tutto il Biellese.

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Cadavere nel cassonetto, i quattro arrestati: non lo abbiamo ucciso noi. Colpo di scena nel caso che sta facendo discutere tutto il Biellese.

Cadavere nel cassonetto, i quattro arrestati: non lo abbiamo ucciso noi

Interrogati da giudice, i quattro giovani arrestati a Biella a seguito del ritrovamento di un cadavere in un cassonetto, negano di aver ucciso Gabriele Maffeo. E affermano concordi che il 33enne è morto a seguito di un’overdose di droga avvenuta venerdì sera, mentre loro lo avrebbero trovato senza vita sabato mattina.

La versone di Giuseppe Bonura, Simone Perra, Alessandro Solina e Marina Coda Zabetta, i quattro arrestati, appare concorde. Il gruppetto di amici ha solo ammesso di avere, a vario titolo, deciso di avvolgere il corpo dell’amico in un telo per poi infilarlo in un cassonetto, dopo aver scartato altre ipotesi per liberarsi del corpo. Fondamentalmente, l’obiettivo era quello di non farsi ritrovare in casa il cadavere, visti anche i precedenti che a vario titolo sono comuni a tutti. Per questo, hanno riferito, non hanno contattato le forze dell’ordine quando hanno ritrovato l’amico senza vita.

Decisivo il referto dell’autopsia

A questo punto potrebbe risultare decisivo l’esito dell’autopsia, che potrà stabilire se Gabriele Maffeo è effettivamente morto per overdose oppure se il decesso è dovuto ad altre cause.

Se così fosse, cadrebbe l’accusa di omicidio ma resterebbe in piedi quella di occultamento di cadavere.

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