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Morto 50 giorni dopo l’incidente: addio all’ex segretario della Lega

Giancarlo Ferrari aveva guidato il Carroccio biellese all’epoca di Bossi, poi aveva dato vita al Movimento indipendentista.

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Morto 50 giorni dopo l’incidente: addio all’ex segretario della Lega. Giancarlo Ferrari aveva guidato il Carroccio biellese, poi aveva dato vita al Movimento indipendentista.

Morto 50 giorni dopo l’incidente: addio all’ex segretario della Lega

Fu segretario provinciale della Lega nel Biellese, poi lasciò il carroccio e fondò il Movimento indipendentista. Si celebra nella mattinata di oggi, venerdì 4 luglio, il funerale di Giancarlo Ferrari, 71 anni, esponente di spicco della politica biellese negli anni Novanta. Ferrari è deceduto dopo circa cinquanta giorni di ricovero in ospedale, dove era stato trasferito in condizioni critiche a seguito di un grave incidente stradale avvenuto poco lontano dalla sua abitazione.

Il drammatico schianto risale alla metà di maggio, quando la sua auto si era ribaltata più volte. Da subito le sue condizioni erano apparse molto serie. I medici hanno tentato ogni strada, ma le ferite riportate si sono rivelate purtroppo troppo gravi.

Imprenditore edile appassionato di politica

Originario e residente di Cossila San Giovanni, Ferrari era imprenditore nel settore edile e per molti anni aveva guidato un’azienda molto attiva sul territorio. Ma era anche noto per il suo lungo e articolato percorso politico, che lo aveva portato a ricoprire incarichi pubblici e a diventare uno dei nomi più noti della Lega biellese.

Il suo impegno era cominciato da tutt’altra parte dello spettro politico, con la militanza nel Partito comunista e il ruolo di presidente di quartiere. Poi, con l’avanzare degli anni Novanta, la scelta di aderire alla Lega Nord guidata da Umberto Bossi, quando il partito era ancora fortemente orientato verso l’autonomia del Nord Italia. Da lì una rapida ascesa: segretario provinciale, consigliere comunale, e protagonista delle amministrative del 1995, quando si candidò alla presidenza della Provincia mentre l’amico Paolo Tarello correva per il Comune. Entrambi rimasero fuori per un soffio, in una stagione in cui la Lega si presentava senza alleanze.

La svolta autonomista

Pochi anni dopo, però, Ferrari prese le distanze dal partito, criticando apertamente la nuova direzione assunta dal movimento, sia a livello locale che nazionale. Scelse allora di fondare un piccolo movimento autonomista, il Mib – Autonomia Biellese, con l’obiettivo di rilanciare un federalismo “puro” e radicato nel territorio. La sua attività politica proseguì per qualche tempo, poi si fece via via più defilata, anche se il suo sguardo critico e la passione per il dibattito pubblico non vennero mai meno.

La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella comunità. Giancarlo Ferrari era conosciuto per il carattere diretto, la capacità di dialogo e la coerenza con cui ha sempre difeso le proprie idee, anche nei momenti più difficili. Oltre alla moglie Teresita, lascia le figlie Alice e Stefania. Un dolore che si somma a quello vissuto anni fa per la morte del fratello, anch’egli vittima di un incidente stradale.

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