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Oggi l’addio alla giovane sciatrice Matilde Lorenzi

Morta sulle piste a soli 19 anni. Il padre: “Serve più sicurezza per gli atleti come lei”.

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Oggi l’addio alla giovane sciatrice Matilde Lorenzi. Morta sulle piste a soli 19 anni. Il padre: “Serve più sicurezza per gli atleti come lei”.

Oggi l’addio alla giovane sciatrice Matilde Lorenzi

Si celebra nella mattinata di oggi, giovedì 31 ottobre, il funerale di Matilde Lorenzi, la 19enne di Villarbasse morta in ospedale a Bolzano, dopo un gravissimo incidente mentre si allenava in val Senales. Le esequie ci terranno nella parrocchia di San Lorenzo a Giaveno, in provincia di Torino.

Un lutto che tocca tutto lo sci italiano, e piemontese in particolare. Matilde aveva gareggiato a Bielmonte nella passata stagione ed era molto amica dellla valsesiana Emilia Mondinelli, sua compagna nella Nazionale azzurra.

Ai Mondiali juniores di Chatel

Come ricordano i colleghi di Prima Torino, l’atleta piemontese si è messa in luce nella passata stagione vincendo il titolo italiano assoluto e giovani in supergigante a Sarentino e, sempre l’anno scorso, si è classificata al sesto posto in discesa e all’ottavo in supergigante nei Mondiali juniores di Chatel, in Francia.

Vanta un undicesimo posto in supergigante a St. Moritz nel dicembre 2023 come migliore piazzamento in Coppa Europa. Ha una sorella, Lucrezia, anche lei sciatrice. Matilde Lorenzi avrebbe dovuto essere al lavoro sul Gigante in Svezia, ma il troppo caldo aveva convinto lo staff tecnico a preferire prove veloci e, quindi, la Val Senales.

Non aveva nemmeno 20 anni

Il 15 novembre avrebbe compiuto 20 anni. E lì, su quelle nevi, si stavano allenando anche Federica Brignone ed altre sciatrici azzurre: tutte sotto choc. “Una preghiera” viene da Sofia Goggia e la Fisi, in lutto, ha sospeso gli allenamenti. Il presidente, Flavio Roda, parla di “tragedia che stanno vivendo tutti”. “Terremo vivo il suo ricordo” dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che porta “la vicinanza di tutto lo sport italiano”.

Raccolta fondi

Per la procura di Bolzano non ci sono responsabilità penali per la morte della sciatrice. La famiglia ha lanciato una raccolta fondi al posto dei fiori per finanziare uno studio per aumentare la sicurezza degli atleti sugli sci. Secondo il padre «Serve più sicurezza per gli atleti come lei. E’ assurdo morire così».

 

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