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Cronaca

Stava per diventare padre il 34enne morto sull’aereo

Sconcerto per Giuseppe Stilo: si è sentito male sul volo partito da Caselle, la moglie sotto choc.

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Stava per diventare padre il 34enne morto sull’aereo. Sconcerto per Giuseppe Stilo: si è sentito male sul volo partito da Caselle, la moglie sotto choc.

Stava per diventare padre il 34enne morto sull’aereo

Si chiamava Giuseppe Stilo ed era un lavoratore della Ferrero il 34enne che l’altro giorno è stato fulminato da un improvviso malore mentre stava volando su un aereo partito dall’aeroporto di Caselle. Come riportano i colleghi di Prima Cuneo, Stilo era originario di Filogaso (Vibo Valentia), ma viveva in provincia di Cuneo, a Vezza d’Alba, con la moglie, anche lei vibonese. Si erano sposato lo scorso anno e lei era incinta al quarto mese di gravidanza. La coppia era insieme da molti anni, sin da giovanissimi.

Come accennato, Stilo lavorava alla Ferrero, dove da poco era stato assunto a tempo indeterminato. Una vita davanti, un lavoro sicuro e un bimbo in arrivo: tutto stroncato da un malore che non ha dato scampo all’uomo.

Crisi cardiaca in volo

La coppia era su quell’aereo per tornare al paese d’origine, quando Giuseppe è stato colpito dal malore purtroppo fatale. Anche la compagna, seduta poco dietro di lui, ha avuto un malore dovuto allo choc ed è stata portata in ospedale in volta atterrati.

L’uomo si è sentito male sul volo Rayanair FR8780, quando l’aereo era poco oltre Genova. E’ giallo sul fatto che il pilota non sia atterrato immediatamente su scali più vicini, puntando invece nuovamente su Caselle. Non è ancora chiaro se l’autorizzazione all’atterraggio su altri aeroporti sia stata negata o non sia mai stata chiesta.

L’intervento di soccorso

L’aeroporto di Torino fa sapere che a bordo del velivolo due medici passeggeri del volo hanno cominciato le manovre di rianimazione cardio polmonare coadiuvati dal personale di bordo, che ha messo a disposizione il defibrillatore semi automatico presente in aereo.

Questa la ricostruzione dell’intervento di soccorso secondo l’aroposto piemontese.

«Prima dell’atterraggio i medici hanno inoltre erogato due scariche con il Dae che, ricordiamo, in maniera automatica identifica quei ritmi di arresto che sono suscettibili di una terapia elettrica per riportare il cuore ad un ritmo elettrico normale. Nel frattempo il personale sanitario in servizio presso il pronto soccorso aeroportuale si preparava in pista a prestare soccorsi al paziente.

La centrale operativa 118, allertata sulla situazione, provvedeva ad inviare l’ambulanza di base di Borgaro Torinese, seguita dal mezzo con medico ed infermiere con sede a Venaria.

All’arrivo dell’aereo il medico in servizio in aeroporto saliva immediatamente a bordo e provvedeva ad erogare la terza scarica con il Dae e a somministrare dell’adrenalina. Dopo la terza scarica il Dae non ha dato più indicazioni sull’uso della terapia elettrica.

L’ambulanza di Borgaro arrivava al varco indicato e veniva indirizzata verso l’aeromobile. I due volontari, una volta saliti a bordo, hanno aiutato i sanitari che già prestavano soccorso nel continuare le manovre rianimatorie e contestualmente a trasportare il paziente sull’ambulift dove, dopo alcuni minuti giungeva anche l’ambulanza con il medico del 118 che purtroppo, considerata la situazione non ha potuto che constatarne il decesso.

Si precisa che la prima ambulanza con i volontari era attesa al varco ed ha impiegato circa 2 minuti per accedere al sedime aeroportuale (nel frattempo il paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo) mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente».

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